Sara Errani e Jasmine Paolini sanno che nelle rispettiva bacheche finirà una medaglia, sperabilmente del metallo più prezioso, ma in ogni caso avranno fatto la storia. Finora l’unica medaglia in chiave azzurra alle Olimpiadi è stata conquistata cent’anno addietro, guarda caso proprio a Parigi, da Uberto De Morpurgo. Fu di bronzo, lo stesso che invece potrebbe guadagnare Lorenzo Musetti, autore di una cavalcata irresistibile fino al confronto con Nole Djokovic che lo ha regolato con il punteggio di 64 62. Musetti, che ha staccato la spina quando era avanti 2-1 e con un break di vantaggio nel secondo set, ha nulla di cui rammaricarsi (la finale per il bronzo sarà il match più importante della sua carriera, finora) e dovrà trovare le energie e la concentrazione giuste per dare il meglio nella sfida con Felix Auger-Aliassime per il terzo posto.
Alla finale Sara e Jasmine ci sono arrivate, con un’altra prestazione impeccabile. Dal 3 pari del primo set hanno conquistato nove degli ultimi 11 game. Sono state superiori in tutto: nella percentuale di prime in campo (81% contro 71%), e nei punti ottenuti con la prima di servizio (77% contro 63%). Hanno annullato tutte e tre le palle-break concesse, proprio quando hanno servito per il match ed hanno da parte loro trasformato tutte e tre le opportunità concesse dalle loro avversarie. Dovranno mantenere questo standard per fare la differenza in finale.
Sara Errani e Jasmine Paolini festeggiano l’accesso alla finale per il titolo olimpico del doppio femminile (credits: FITP/Twitter)
