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Tecnica 18 Marzo 2025di Redazione

Analisi Brembo sul GP Cina di F1

Una settimana dopo lo spettacolare inizio di Mondiale, la Formula 1 si trasferisce in Asia per l’edizione numero 18 del GP di Cina. Lo fa ancora una volta sul tracciato disegnato dagli architetti Hermann Tilke e Peter Wahl, il cui layout ricorda il carattere cinese “shang” che significa “verso l’alto”. L’anno scorso gli spettatori furono 200mila, il 25% in più rispetto alla precedente edizione del GP Cina, disputata nel 2019.

Secondo i tecnici del gruppo Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti della Formula 1, lo Shanghai International Circuit da 5,451 km di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3 perché le tre frenate della categoria Hard sono distanziate tra loro e intervallate da almeno una frenata Light che permette all’impianto frenante di rifiatare. In un giro i freni sono usati per 16,6 secondi, pari al 18% della gara.

La curva più dura dello Shanghai International Circuit per l’impianto frenante è la 14 perché essendo preceduta da un rettilineo di 1,2 km consente alle monoposto di raggiungere i 318 km/h prima di affidarsi ai freni. Le auto perdono 246 km/h scendendo a 72 km/h in soli 2,66 secondi, durante i quali percorrono 113 metri: i piloti sono chiamati ad un carico sul pedale del freno di 174 kg e subiscono una decelerazione di 4,7 g mentre la potenza frenante è di 2.450 kW. Il GP Cina 2006 è passato alla storia perché è stato il 91° e ultimo Gran Premio conquistato da Michael Schumacher.

Charles Leclerc, ripreso nei box Ferrari in Australia, cerca il riscatto sullo Shanghai International Circuit (credits: Scuderia Ferrari)