Diagonale per rompere il ghiaccio al 1’, girata ricevendo dal pimpante Zortea che non vuol saperne di farsi parcheggiare ancora altrove al 24’ del secondo tempo (disputati due da 40’ e 37’), e penalty di potenza a punizione della spinta prolungata di Djimsiti a un paio di corsette dal gong. Ma se il grande protagonista nella sfida in famiglia (5-4 dei nerazzurri sui bianchi) sostitutiva del test match annullato col Lecco è Duvan Zapata, le guest star inattese sono stati il co-chairman Stephen Pagliuca e il figlio-consigliere Joseph, intrattenutisi insieme ad Antonio e Luca Percassi più i “due diesse” Lee Congerton-Tony D’Amico in sede e quindi a bordocampo, protetti dalla cortina di ferro dell’ufficio stampa dell’Atalanta. Una visita destinata a protrarsi almeno due giornate, decisive per il prossimo futuro della società, quantomeno a titolo di strategie di mercato, ancora fermo al palo di un Ederson più spento del solito, e in attesa dell’atteso secondo colpo sotto forma di Andrea Pinamonti.
Se dietro la scrivania magari c’è qualche assetto in fase di definizione o limatura, dentro il rettangolo verde se non altro tattica e posizioni, senza contare le gerarchie, sembrano meglio definite. Una sgambata tutto sommato probante, davanti a 200 tifosi che invocavano a gran voce gli idoli colombiani, compreso un Muriel capace di fare 1-1(bell’assist di Malinovskyi, uscito scavigliato da Scalvini al 35’ e rimpiazzato da Miranchuk) dando il la alla rimonta mai più rintuzzata dei nerazzurri (6’) di fare triangolo per l’esterno destro di Maehle, già assistman per l’infilata di Hateboer (40’) sotto le gambe di Musso, in occasione del temporaneo 5-2 da fuga al 20’ di un secondo tempo giocato 37 minuti a fronte della quarantina secca del primo, intervallati entrambi da un paio di cooling break (11’ e 26’). A segno nella prima frazione anche Pasalic (16′), bravo a ribadire in porta dopo il rimpallo Malinovskyi-Okoli e lesto a imbracciare la doppietta al 4’ a campi invertiti con controllo e mancino chirurgico, e Koopmeiners (21’), unico acuto di una partita anonima in cui s’è palesato lo scarso assortimento in mediana col brasiliano nuovo di trinca.
Formazioni comunque a ranghi misti, con Gasperini arbitro della situazione nel senso più profondo e pratico dell’espressione, caldo torrido e zanzare a disturbare la lucidità dei ventitré a pelo d’erba. Tra i nerazzurri, Sportiello tra i legni, trio arretrato Toloi-Demiral-Djimsiti, Hateboer e Maehle in corsia, coppia classica da diga De Roon-Freuler con il duo dell’Est sulla trequarti larga Malinovskyi-Supermario dietro il Ronaldito, a suo agio in rifinitura. Per i bianchi, invece, Musso, Okoli-Palomino e Scalvini per la prima volta dietro a ruota della Valseriana vissuta a metà del guado, Zortea-Koopmeiners-Ederson-Ruggeri, tridente Cisse-Zapata-Boga con quest’ultimo un po’ restio a giocare di squadra essendosi incaponito nell’uno contro uno. Sabato alle 17 al “Breda” di Sesto San Giovanni l’amichevole contro il Como; venerdì 29 si sale a Newcastle, sabato 6 agosto il trofeo Naranja a Valencia.
La formazione dei nerazzurri che ha vinto la sfida con i bianchi (credits: atalanta.it)