Fantastica impresa della staffetta 4×100 ai Mondiali di Budapest. Gli azzurri conquistano una meravigliosa medaglia d’argento con Roberto Rigali, Marcell Jacobs, Lorenzo Patta e Filippo Tortu in 37.62, dietro soltanto agli Stati Uniti che vincono in 37.38 ma davanti alla Giamaica, bronzo con 37.76. A quarant’anni dall’argento di Helsinki ’83 con Tilli, Simionato, Pavoni e Mennea, l’Italia è di nuovo sul secondo gradino del podio iridato realizzando il secondo crono di sempre a livello nazionale, a dodici centesimi dal 37.50 dell’oro olimpico di Tokyo e meglio del 37.65 di ieri in batteria. Straordinarie le frecce azzurre, con una strepitosa prestazione corale nell’esecuzione di cambi, mentre finisce quarta la Gran Bretagna (37.80) e quinto il Giappone (37.83). Per la squadra italiana è la medaglia numero 4 in questa edizione, come non accadeva dal 2001. Ed è straordinaria la favola di Roberto Rigali, portacolori di Bergamo Stars e studente dell’Università di Bergamo. Inserito nella staffetta, ha corso la prima frazione accanto a mostri sacri della velocità dimostrando di valere la fiducia in lui riposta, al culmine di una stagione straordinaria, fatta di progressi e allori.
C’è da parlare anche di Alessia Pavese, ultima frazionista della 4×100 femminile, che ha ottenuto il miglior piazzamento di sempre in chiave azzurra con il quarto posto in 42.49. Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Alessia Pavese hanno fatto sognare e ottenuto il secondo tempo di sempre. Nel complesso, un risultato di squadra senza precedenti nelle staffette: per la prima volta l’Italia qualifica 4×100 uomini e donne, 4×400 uomini e donne alla finale iridata. Lo storico poker arriva grazie alla doppietta anche nella 4×400 metri: entrambe avanti e di nuovo con un record italiano al femminile. Il quartetto con Alice Mangione, Ayomide Folorunso, Alessandra Bonora e Giancarla Trevisan corre in 3:23.86 migliorando di oltre un secondo dopo sette anni il primato di 3:25.16 stabilito alle Olimpiadi di Rio (3:25.16 con Chigbolu, Spacca, Folorunso e Grenot).
Roberto Rigali accanto a Marcell Jacobs, Lorenzo Patta e Filippo Tortu (Ph: Colombo/Fidal)