Quando il calcio supera le divisioni, persino di una guerra orrenda. È successo sabato pomeriggio all’Olimpico, anche se nessuno se ne è accorto e nessuno lo ha riportato: il russo Aleksey Miranchuk e l’ucraino Ruslan Malinovskyi in campo insieme, con la stessa maglia nerazzurra, per 35 minuti, a comporre insieme l’attacco dell’Atalanta nel secondo tempo contro la Roma.
Da un punto di vista calcistico un pomeriggio poco felice, i due hanno combinato poco e la Dea non ha trovato il gol del pareggio. Resta qualcosa di speciale, un messaggio forte, di convincenza, di pace, di amicizia tra due giocatori che senza volerlo adesso si trovano divisi da due Stati in guerra.
Nulla di eccezionale o inedito, i due attaccanti atalantini hanno giocato insieme decine di volte dal 2020 ad oggi, ma questa all’Olimpico è stata la loro prima volta insieme da dopo quel 24 febbraio, in cui tutto è cambiato per l’Ucraina, per la Russia e per tutto il mondo occidentale.
Mezz’ora insieme, a scambiarsi il pallone, a lottare insieme, uno vicino all’altro.
Qualche settimana fa sarebbe stato normalissimo, ma in tempi di guerra fratricida quello mandato dall’Atalanta è un messaggio fortissimo. Peccato sia passato sotto silenzio mediatico…
Malinovksyi e Miranchuk, prima volta insieme in campo dopo l’invasione dell’Ucraina (Ph: A. Mariani)