Incontrare i campioni quando non sono ancora campioni. Capita, a un giornalista sportivo, di vedere gareggiare giovani promesse di varie discipline agonistiche individuali e raccontarne i primi passi importanti. E capita poi che il libro dei ricordi diventi libro vero. E’ nato così “Bolt e i suoi fratelli”, dalla penna di Paolo Marabini, firma de La Gazzetta dello Sport. Un testo che raccoglie 20 storie tratte dalla memoria del cronista alla ricerca di giovani campioni sportivi. “Ho visto gareggiare Bolt in Giamaica nel 2002 in occasione dei campionati del mondo giovanili di atletica leggera – ha spiegato Paolo Marabini nel corso della presentazione svoltasi alla Biblioteca dello Sport “Nerio Marabini” di Seriate – Vinse nei 200 metri con il record del mondo quando non aveva ancora 16 anni. Ne rimasti stupito. L’anno prima, invece, mi era capitato di incontrare Aldo Montano e anche in quel caso ho capito che sarebbe stato un grande campione”. A Paolo Marabini è capitato poi di imbattersi nel 2008 nel diciottenne Peter Sagan, ai mondiali di mountain bike in Trentino, in altri ciclisti in età giovane, come Lance Armstrong e Chris Froome, Pavese Tonkov e Gilberto Simoni, Filippo Ganna e Elia Viviani. Oltre a Bolt, anche l’incontro con Andrea Howe e Allyson Felix, fino all’alpinista Simone Moro. Perché – si è chiesto Paolo Marabini – non riaprire il cassetto della memoria, che poi è composto da cronache dell’epoca e fanno capire come la storia dello sport sia costellata di carriere fulgide già sul nascere.
Paolo Marabini, autore del libro “Bolt e i suoi fratelli” (Ph: Tiziano Manzoni)