Due primi tempi dominati, due ko di corto muso. Col Padova, in casa, domenica era arrivata in rimonta. Stavolta, a Vercelli nell’infrasettimale contro la Pro, senza segnare, nonostante il dominio nettissimo per almeno metà gara. Due match senza il bomber Manconi eppure creando occasioni a raffica rispetto alle abitudini, tra cui quella decisamente poco incoraggiante di appoggiare i remi sugli scalmi dopo aver solcato il mare in tempesta della zona playoff del girone A di serie C quasi affondando il naviglio nemico: un cliché che comincia a essere preoccupante, per un AlbinoLeffe che mantiene comunque il decimo posto buono per la post season di corto muso sulla Virtus Verona, in attesa di espugnare finalmente lo Stadium di Zanica, 4 pari e 2 ko nel ruolino di marcia, nel rendez-vous domenicale col Lecco per provare a costruire un po’ di margine.
Fatale, stavolta, la zuccata di Comi sul cross di Crialese al settantesimo, Saltarelli abbattuto nel contrasto e lo smanacciante Pagno in controtempo. Ma, vedi premessa, la Bluceleste dei due Gelli, Jacopo il perno difensivo all’esordio, prestito del Frosinone via Aglianese, e la mezzala sinistra Francesco, lanci e costruzioni illuminanti più tiri in proprio, aveva lasciato ammutolito e sbalordito il “Silvio Piola” per la scioltezza nel trovare giocate & corridoi per cinquanta giri di lancetta. A giochi ormai fatti, zero al quoto anche per Martignago a rimorchio di Gusu a 11′ dal 90′ e quasi al gong da Doumbia in scia di Cori e del precedente, fermati dalle mani nemiche di Rizzo.
In precedenza, ha voglia a star dietro alle annotazioni sul taccuino. Scongiurato il rischio dell’incornata molle di Bruzzaniti sull’ammollo di Rolando (5′), i seriani ne hanno fatte di cotte e di crude, ma le Bianche Casacche di verde vestite (contro il kit rosso-giallo da trasferta) hanno uno stomaco molto forte. Il redivivo quarantenne Genevier serve la conversione da mancina di Galeandro, che prenderà il palo esterno di controbalzo sinistro al 38′ in asse con Ravasio per poi sprecare ai dirigibili un lancio del Gelli livornese pure al 17′ della ripresa. Jacopo il fiorentino, invece, si vede fischiare una carica su Bruzzaniti che vanifica al quarto d’ora il tap-in di Piccoli sullo schema da fermo dettato dal professore francese. Lo sciupio prosegue e non finisce se non quando le giocate si diradano per sopraggiunta stanchezza. Al 19′ la mezzala di cui sopra smarca Gusu, l’ennesimo a vedere il ragazzo tra i legni come un ostacolo invalicabile.
La squadra di Marcolini può prendersela con la sfortuna, ferma com’è al palo, a ruota della volée sull’esterno di Francesco Gelli (29′) su angolo spondato dall’omonimo e della punta bionda e stazzata dell’Isola Bergamaasca, preferita da titolare al viterbese orfano del milanese da 13, su servizio di Gusu. Mai un tiro fuori di quelli nitidi, tutti calamitati dalle estremità dell’ultimo baluardo locale. Tomaselli-Ravasio-Gelli è la combinazione in orizzontale a un tris dall’intervallo che chiama ancora Rizzo alla pezza. Morale della favola: la rosa è ampia e attrezzata, il cinismo marca visita perfino più della precisione.
Una fase del match perso dall’AlbinoLeffe a Vercelli (credits: ufficio stampa AlbinoLeffe)