I tornei Challenger del circuito ATP hanno permesso ai migliori talenti di scalare le classifiche e diventare grandi tennisti. I successi ottenuti in questo tipo di torneo sono stati fondamentali per fare emergere gente del calibro di Roger Federer, Rafa Nadal e Novak Djokovic. Anche Bergamo, con il suo Trofeo Faip Perrel o Perrel Faip ad anni alterni, ha visto transitare e vincere Matteo Berrettini e Jannik Sinner, dopo avere festeggiato la conquista del primo torneo Challenger in carriera di Andreas Seppi. A livello organizzativo, il torneo maschile di Bergamo è considerato un esempio di eccellenza. Traslato da marzo a fine ottobre dopo la pandemia, all’insorgere della quale si dovette rinunciare allo svolgimento della finale del singolare nell’edizione 2020, il Trofeo Faip Perrel ha continuato a sfornare giocatori in ascesa. Ora, però, la rimodulazione dei punteggi assegnati nel circuito ATP Challenger ne mette in dubbio la continuità. Ciò perché si è deciso di assegnare più punti ai tornei da 250mila dollari di montepremi e meno dai 175 in giù. A Bergamo gli organizzatori stavano pensando di alzare il valore dai 75mila a 100mila. Ma potrebbe non bastare a richiamare l’interesse dei migliori giocatori. Se, infatti, fino al 2023, la differenza tra un semifinalista di un Atp 250 e un finalista di un Challenger 100 era di 30 punti (90 contro 60), da quest’anno la differenza diventerà di 50 punti (100 contro 50). A Bergamo si sta riflettendo e il direttore del torneo Marco Fermi non esclude altro tipo di soluzioni, che consentirebbero di conservare il prestigio della manifestazione e godere di un tennis di alto livello. Una delle possibilità potrebbe essere quella di puntare all’organizzazione di un Challenger femminile da 125mila dollari, fortemente attrattivo dal momento che i nuovi criteri di punteggio non toccano le racchette in rosa.
L’inglese Jack Draper, vincitore della 18esima edizione del trofeo Faip Perrel (Ph: Antonio Milesi)