Jannik Sinner diventa il primo italiano a raggiungere la finale agli Australian Open, dopo avere battuto in semifinale il 10 volte vincitore Novak Djokovic con i parziali di 6-1, 6-2, 6-7, 6-3 in quasi tre ore e mezza di gioco. Sinner affronterà domenica 28 gennaio il vincente di Medvedev-Zverev. E’ anche la prima finale in assoluto in un torneo Slam della giovane carriera del 22 altoatesino. Un’ascesa inarrestabile e giocate da autentico fuoriclasse che convincono sempre più di avere trovato un tennista che può mettere censo ai vertici della classifica ATP. Le gioie per il tennis si completano con la finale del doppio che vedrà protagonisti il 38enne Simone Bolelli e Andrea Vavassori. Una parentesi in merito a questi risultati appare doveroso ricordare i passaggi di questi campioni a Bergamo. Nella carriera di un tennista si sommano centinaia di tornei, ma il Trofeo Faip Perrel ha regalato la vittoria al 17enne Jannik Sinner facendogli assaporare il trionfo in un Challenger nel 2019. Cinque anni racchiudono un lungo momento di vita agonistica, ma Bergamo resta un trampolino fondamentale. Quanto al 38enne Bollelli, ha regalato tennis di qualità al vecchio palasport di Bergamo perdendo le finali nelle prime due edizioni, 2006 e 2007, vincendo il doppio con Seppi nel 2008 e infine vincendo il singolare nel 2014. L’anno dopo, in coppia con Fabio Fognini, vinse il torneo di doppio ali Australian Open. Dopo avere riportato in Italia la Coppa Davis, Sinner e Simone Bolelli (in coppia con Andrea Vavassori) regalano ancora una grande pagina di tennis azzurro.
Tornando al successo di Sinner su Djokovic, ecco quanto ha dichiarato il campione altoatesino ai microfoni di SkySport: “E’ stata una partita durissima. Ho iniziato benissimo nei primi due set, Nole ha sbagliato tanto. Ho sbagliato un match point nel 3°, ma volevo essere pronto per il set successivo. Ho iniziato alla grande e non vedevo l’ora di giocare questa partita. Avevo perso con Nole a Wimbledon, ho imparato da quella partita. Fa parte del mio processo di crescita. Giochiamo in modo simile, la risposta è il nostro punto forte. Cercavo di far partire lo scambio, non dico le tattiche perché ho la sensazione che faremo qualche altra partita contro. Mi ero allenato con Djokovic quando avevo 17 anni, cercavo di imparare dai migliori. Mi aveva consigliato di essere imprevedibile, di migliorare il servizio ma ho la sensazione di poter migliorare ancora. Volevo essere preparato, dallo scorso anno la fiducia è altissima ed ero sicuro di poter giocare contro i migliori del mondo. Scenderò in campo con il sorriso e darò il massimo nella mia prima finale Slam. Zverev o Medvedev? La guarderò, mi piace guardare il tennis e la guarderò tranquillo. Sono 2 giocatori incredibili, sarà interessante. Vediamo chi affronterò domenica. La mia famiglia è a casa e starà a casa: saluto tutti i tifosi italiani, abbiamo anche la finale di doppio ed è bello essere ancora in corsa”.
Jannik Sinner in una recente foto d’archivio (credits: Sposito/FITP)