Ci sono immagini che valgono più delle parole. E’ quanto dice quella che ritrae un indomito Sead Kolasinac, ferito al sopracciglio e bendato, stringere tra le mani il volto di Teun Koopmeiners dopo la trasformazione del calcio di rigore valso il pareggio con il Milan. Alle loro spalle, nascosto all’obiettivo, c’è Marten de Roon, il capitano sempre pronto a dare l’anima e gettare il cuore oltre l’ostacolo, cinto dal braccio di Koopmeiners. È la dimostrazione che in campo, con Gian Piero Gasperini, scendono in campo calciatori che sanno di essere uomini e devono dimostrare in ogni circostanza di dare tutto per la maglia. In altre squadre c’è chi abbandona il campo per un nonnulla e quella con il Milan a San Siro era partita assai difficile, durante la quale non sarebbe stato possibile abbandonare la postazione. Anche se si fosse trattato di altro avversario, Kolasinac non avrebbe esitato a restare in campo. E così a Koopmeiners, pure stretto nella morsa che Pioli gli ha costruito intorno per impedirne il raggio d’azione, è bastato uno spiraglio per mettere la firma sul risultato che allunga la striscia positiva dell’Atalanta. Il punto ottenuto vale sia per la classifica che per il morale. Giocare in tre competizioni, campionato e coppa Italia più Europa League, richiede un supplemento di tempra oltre che di gambe.
Un’immagine che parla da sola e trasmette tanto anche relativamente al supporto reciproco tra compagni di squadra, pronti a lottare fino all’ultimo minuto in campo. La gioia dei singoli, la gioia del gruppo, per aver dimostrato in campo con il sudore il desiderio e la voglia di esprimere al meglio il proprio valore. Aspetto non secondario, riguarda chi siede in panchina ed è per nulla estraneo a quanto accade in campo. Anzi, si dice che la forza di una squadra si vede proprio dalla panchina, ovvero dall’atteggiamento e dal sostegno nei confronti dei compagni in campo. Farsi trovare pronti è la regola necessaria per affrontare i tanti impegni ravvicinati. L’Atalanta è la dimostrazione che il valore deriva dal forte spirito di squadra, con la testa e lo sguardo proiettati all’incontro successivo. E questo vale soprattutto per chi non ha reso come ci si aspettava. Senza dimenticare l’apporto del dodicesimo uomo, che dagli spalti è lì a testimoniare tutta la passione e la fiducia nei confronti della squadra.
Kolasinac e Koopmeiners dopo la trasformazione del penalty da parte dell’olandese valso l’1-1 con il Milan (Ph: Alberto Mariani)