Il Giro a Bergamo tappa della grande bellezza

Eugenio Sorrentino |

La 15a tappa del Giro d’Italia 2023, da Seregno a Bergamo, è pronta a restituire al ciclismo professionistico la dignità e la cornice che lo contraddistinguono da sempre. La decisione di tagliare la prima parte della tappa di montagna di venerdì 19 maggio è stata sbagliata, come riportano tanti osservatori. “Alla partenza pioveva, ma non faceva freddo così come non c’erano basse temperature ai 2100 metri di Croix de Coeur” – ha scritto Davide Cassani, che ha visto e vissuto tante situazioni di corsa al limite. “Alla partenza c’erano 12 gradi, in cima alla salita ben 10 e all’arrivo in Svizzera neanche pioveva. In queste condizioni si doveva correre, perché le condizioni lo permettevano. Se accorciamo corse con un meteo come quello di oggi bisognerebbe annullare il 30% delle gare”. Ecco perché la tappa tutta bergamasca del 21 maggio con arrivo nel cuore della città e nel ricordo di Felice Gimondi, studiata e organizzata da Promoeventi Sport, ha tutte le caratteristiche per richiamare il grande pubblico lungo le strade e accendere l’entusiasmo che è la colonna portante della Corsa Rosa. La Seregno-Bergamo è stata propriamente definita una tappa di montagna in città. Il serpentone entra in territorio orobico scalando la Valcava, percorre le valli, affronta i tornanti di Selvino, la Boccola e la Roncola, con il secondo passaggio nella città alta che prelude al tuffo sul classico punto arrivo in città bassa, dopo 195 km conditi di strappi adrenalinici. Una giornata da vivere tra vetrine in rosa, la mostra memorabilia di ciclismo in Sala Manzù, la Torre dei Venti al casello autostradale di Bergamo illuminata di rosa e l’annullo filatelico rilasciato ai Portici del Sentierone domenica 21  maggio dalle 12 alle 17. 

Un’immagine del punto di arrivo a Bergamo della tappa del Giro del Centenario nel 2017 (credits: Promoeventi Sport – Ph: Foto Quaranta)

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