Il 22 maggio resterà una data scolpita nell’agenda della vita di ognuno dei calciatori che Gasperini ha forgiato, costruendo una squadra da sogno. E tutti quelli che hanno portato l’Atalanta a trionfare nell’Europa League si sono sciolti nelle parole. Le prime, vibranti ed entusiaste, davanti ai microfoni di SkySport, sono state quelle di Ademola Lookman, l’anglo-nigeriano arrivato a Bergamo certamente non con la fama di cannoniere, ma capace di trasformarsi e siglare tre reti, una più bella dell’altra. Una tripletta com’era riuscito a fare Angelo Domenghini nella finale di Coppa Italia 1963, portando a casa quello che era rimasto l’unico trofeo nella bacheca dell’Atalanta. È stata anche la prima tripletta della sua carriera. “Ce l’abbiamo fatta tutti insieme e abbiamo scritto la storia” – ha detto a caldo, ancora incredulo, Lookman. Una grande rivincita anche per Gianluca Scamacca, assente nella finale di Coppa Italia persa con la Juventus. “Avrei messo la firma per perdere la Coppa Italia e vincere l’Europa League” – ha dichiarato Scamacca, che nella passata stagione ha vinto la Conference con il West Ham e con un sorriso ammicca alla Champions del prossimo anno. “Un sogno che si avvera – prosegue – ma è un lavoro che parte da lontano. Una partita incredibile contro un avversario che non perdeva da 51 partite. Per la legge dei grandi numeri prima o poi doveva succedere”. E aggiunge: “spero di fare bene se dovessi essere convocato per gli Europei”. Emozionatissimo Teun Koopmeiners, che non nasconde le difficoltà della partita, che l’Atalanta ha dominato. “Quando l’arbitro ha fischiato è stato davvero incredibile. Dopo la scorsa settimana, ci siamo detti che dovevamo fare meglio rispetto alla finale di Coppa Italia e ci siamo riusciti”. Per il resto, ovvero sulla sua permanenza a Bergamo, ha glissato. Rafael Toloi, il capitano di lungo corso, è andato con il pensiero agli anni trascorsi con Gasperini, esternando tutti i buoni sentimenti: “Penso che meritavamo un trofeo. La partita era difficile ma l’Atalanta ha dimostrato la sua forza, dominando tutta la partita. Il trofeo è per i tifosi e tutta Bergamo, dove sto da nove anni tra momenti belli e meno belli. Ringrazio il mister, che ha fatto un lavoro straordinario e sono contento che abbia vinto il suo primo trofeo, la famiglia Percassi, in particolare il presidente e i miei compagni. Prima ho ringraziato Dio, è sempre stato presente nella mia vita e tutto ciò che gli ho chiesto l’ha realizzato”.
Marten De Roon, costretto alla panchina da un infortunio, ha ammesso di sprizzato gioia da bergamasco vero, come dice di sentirsi. “Non ci sono parole, abbiamo fatto una grande partita, abbiamo meritato veramente. Dobbiamo goderci questa coppa, perché abbiamo fatto qualcosa di straordinario”.
Berat Djimsiti ha detto di avere rimosso le tre finali di Coppa Italia perse e di sentirsi orgoglioso.di avere indossato la fascia di capitano. “Un gruppo fantastico, abbiamo giocato benissimo. Anche i tifosi meritano questo successo”. “Quando sono arrivato a Bergamo non avrei mai immaginato un momento del genere. Si giocava per non retrocedere, poi l’arrivo di Gasperini ha cambiato le cose. Vuole sempre il meglio dai suoi giocatori per farli rendere al massimo”.
Spazio e gloria del due prodotti della cantera di Zingonia. Matteo Ruggeri ha espresso parole di riconoscenza a Gasperini. “Devo tanto al mister, mi ha dato tanta fiducia. È un traguardo straordinario, siamo felicissimi. Il mister ci dà tanto a livello umano e lavorativo, si ottiene grande beneficio dai suoi. Ringrazio lui e la famiglia Percassi. Frimborg? Era un avversario molto scomodo, ma sono riuscito a limitarlo e a portarmi anche all’attacco. Il nostro è un calcio aggressivo e l’abbiamo chiusa con uno straordinario Lookman”.
Giorgio Scalvini ha ricordato di frequentare Zingonia da nove anni, tutti i giorni, “Fin da bambini, all’Atalanta si punta molto sull’aspetto tecnico, e voglio ringraziare il mister e i compagni che mi hanno accompagnato in questo percorso. La Nazionale? Ci pensiamo quando arriverà il momento, ora dobbiamo goderci questa gioia”. “Sapevamo sarebbe stata difficile, ma credevamo nelle nostre qualità” – ha sottolineato Mario Pasalic. Charles De Ketelaere considera l’Europa League un premio. “In questa stagione sono cresciuto tanto e vincere qua in finale contro il Leverkusen che non aveva mai perso è davvero bello”.
Ederson ha festeggiato l’Europa League e la convocazione con la nazionale brasiliana. “Sono felicissimo. Una cosa incredibile, abbiamo fatto delle partite impressionanti. Sapevamo della forza del Bayer ma lo abbiamo affrontati con la mentalità giusta per essere aggressivi. Siamo diventati immortali. Siamo nella storia dell’Atalanta”. “Ho recuperato in tempo per giocare questa finale – ha detto Sead Kolasinac – però poi mi sono fatto di nuovo male. Ho provato in tutti i modi a rimanere in campo. Ci vorrà tempo per capire cosa abbiamo fatto”. Infine, Davide Zappacosta, l’altro giocatore dell’Atalanta che aveva già vinto l’Europa League, quando era nelle file del Chelsea. “Vincere l’Europa League con l’Atalanta ha peso più grande e un sapore diverso, sono orgoglioso del cammino fatto coi ragazzi. Abbiamo battuto squadre forti e in finale abbiamo dimostrato la nostra forza. Siamo stati sempre consapevoli di poter vincere, come con il Liverpool. In generale è stata una stagione straordinaria”
Secondo successo personale in Europa League per Davide Zappacosta e Gianluca Scamacca (Ph: Alberto Mariani)