Demiral vale il riscatto

Fabrizio Carcano |

L’ennesima scommessa vinta dall’Atalanta e da Gian Piero Gasperini è Merih Demiral. Arrivato a costo zero, con un prestito di appena un milione, riscattabile (eufemismo perché verrà riscattato sicuramente) ad una cifra contenuta di soli 25 milioni, cifra esigua per un difensore del 1998. Che sul mercato come quotazioni vale già oltre 35 milioni. E le sue valutazioni potrebbero impennarsi in questa seconda parte di stagione. Ma intanto l’Atalanta ha già vinto la sua scommessa. Rimpiazzare Cristian Romero alzando persino l’asticella tecnica e tattica con questo talentuoso difensore turco. Arrivato quasi in sordina, oscurato dall’addio doloroso di Romero, preso a Ferragosto senza squilli di tromba: Demiral da due anni era alla Juventus, chiuso dagli eterni Chiellini e Bonucci, limitato da infortuni che sembravano frenare una carriera da predestinato. Protagonista già a vent’anni nella nostra serie A con il Sassuolo, titolare nella nazionale turca. Poi il ginocchio che si rompe, la panchina in bianconero, un Europeo disastroso per la Turchia. In cinque mesi a Bergamo il talento di Demiral è tornato a brillare in tutta la sua purezza.  

Difensore di impatto fisico, che gioca di anticipo e si esalta nel contrasto, specialista in marcature a uomo ad alto rischio: nelle ultime due partite ha annullato Dzeko e Immobile, regalando all’Atalanta decimata dal Covid la sicurezza difensiva per blindare i due eroici 0-0 ottenuti in emergenza contro Inter e Lazio. Due imprese che hanno avuto in Demiral l’eroe di giornata, l’uomo simbolo, la diga, il condottiero della retroguardia nelle domeniche senza gli attaccanti, senza i Muriel, Zapata, Malinovskyi e tutti gli altri. Sabato scorso dopo il pareggio contro la Lazio si è presentato alle telecamere sorridente, con un italiano ancora troppo zoppicante: “Venendo a Bergamo sapevo di avere l’opportunità di migliorare con Gasperini, lui vuole il massimo in allenamento e io miglioro ogni giorno della settimana con lui”. E i margini di miglioramento del turco sembrano ancora enormi, nei movimenti tattici, nell’impostazione e anche nella fase offensiva dove è già protagonista: a ottobre all’Old Trafford ha segnato l’illusorio 2-0, a dicembre a Napoli il gol del 2-2 decisivo per la vittoria in rimonta. Tanta roba questo Demiral: inevitabile che ora che la sua stella è tornata a brillare il turco faccia gola ai top club come il Real Madrid che lo sta monitorando.  

Uno degli interventi strappa applausi di Demiral nel match con la Lazio (ph. Alberto Mariani)

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