Tecnica

La magia del calcio balilla

6 Maggio 2022

Federica Sorrentino

Chi non ha mai giocato, almeno una volta, a biliardino? Un’esperienza senza tempo, caduto in disuso rispetto a quando bar e circoli lo avevano come simulacro e attrazione, ma che resiste ancora negli oratori. A rivalutare definitivamente il calcio balilla ci ha pensato il CONI che ne ha decretato l’ingresso nell’Olimpo della Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali, ufficializzandone l’iscrizione al Registro nazionale delle associazioni e società sportive dilettantistiche allo sport “Giochi e sport tradizionali”. Un riconoscimento che segue quello già ottenuto dalla International Table Soccer Federation. Il biliardino è stato proposto nel corso degli anni in varie dimensioni, proprio per favorirne la diffusione nelle famiglie e permettere di occupare poco spazio senza cancellarne il fascino. Ora l’obiettivo è quello di portare il calcio balilla nelle scuole. Uno strumento di sport e socializzazione che viene rilanciato nella sua espressione più semplice e genuina. Il modulo è sempre lo stesso: 1-2-5-3. Quattro stecche che rendono possibile giocare da soli, uno contro uno, o in coppia. Prima regola: vietato rullare. Un gioco che è considerato da sempre formativo e che ora si apre all’agonismo, esaltando una tradizione che sembrava volgere al tramonto e che si riafferma in tutto il suo potere coinvolgente.

Il calcio balilla è stato riconosciuto dal CONI (credits immagine: campionato nazionale calcio balilla)