L’Atalanta che ha perso 3-0 ad Amburgo contro il St. Pauli ha stupito un po’ tutti. Perché una gara del genere, con il risultato che dopo 58′ minuti doveva essere almeno 3-0 afavore dei bergamaschi e invece è stato di 1-0 per i padroni di casa, va vinta grazie ai dettagli e non persa per colpa di errori tanto banali. E quando dopo lo svantaggio, grazie al contributo del centravanti che ha conosciuto i compagni praticamente in aereo mentre raggiungi la Germania, sfiori due volte il pari prima di regalare malamente il secondo (che errore di Hien) e il terzo gol (da rimessa laterale) significa che prima del mercato, di tattica e tecnica è principalmente una questione di concentrazione. Di testa, mai di cuore.
L’Atalanta di Dublino, quella di Liverpool e quella vista contro il Marsiglia (tanto per fare 3 esempi facili da comprendere) ha vinto partite importantissime grazie a organizzazione di gioco e scelte felici del tecnico, ma pure a prestazioni super dei giocatori. È vero, in questo momento ne mancano 3 di alto livello con Scamacca e Scalvini che si sono fatti male, ma al 9 agosto non si può pensare di avere sostituti pronti come loro presi dal mercato: anche se tutti fossero già a Bergamo, Godfrey e Retegui lo sono comunque già, serve tempo per arrivare a quei livelli. La squadra a Parma ha fatto male e i carichi erano una spiegazione, contro il St. Pauli le cose sono andate molto meglio anche nell’approccio e nello sviluppo del gioco con un primo tempo di ottimo livello. Però poi arriva un gol casuale di chi non aveva praticamente costruito nulla fino a quel momento e la squadra, in difesa ma non solo, si scioglie.
Quando in campo di vedono errori banali di concentrazione c’è poco da invocare il mercato. Che il clima generale, vedi voci di mercato e questione Koopmeiners, non aiuta ci sta, In ma ora è necessario compattarsi davvero perché tanti dei protagonisti di Dublino sono lontani parenti di quelli che abbiamo ammirato e applaudito. Giocare a calcio è come andare in bicicletta, non puoi disimparare dall’oggi al domani. Poi con il Real Madrid si può anche perdere, è nella logica delle cose. Ma facciamogli fare fatica, non lasciando nulla al caso ed evitando regali come ad Amburgo. Dai Atalanta, alza la testa: nelle difficoltà c’è solo una cosa da fare, rendersene conto e combattere. Con la testa e con il cuore, prima di tutto.
Mateo Retegui ha fatto il suo esordio con la maglia dell’Atalanta nel secondo tempo dell’amichevole con il St. Pauli (credits: atalanta.it)