L’Atalanta ha la peggior difesa della Serie A. Con 11 gol subiti in 5 partite, ha fatto peggio di tutti. Dal Cagliari al Venezia, passando per tutte le altre squadre che in questo momento sono in una situazione complicata, i nerazzurri hanno dalla loro i 6 punti conquistati ma la fase di copertura dalle parti di Carnesecchi bisogna forzatamente migliorarla. Anzi, consolidarla e invertire la rotta.
I motivi di un rendimento così negativo sono nelle assenze ma anche in una serie di errori individuali davvero troppo gravi per essere veri. O meglio, per essere comprensibili.
Contro il Como sono arrivate 3 reti in 13 minuti, ma già nel primo tempo alcune sbavature avevano portato ad una situazione di grave pericolo dalle parti di Carnesecchi (il migliore in campo della Dea). Subite 5-6 palle gol nitide dal Como, non dal Real Madrid, significa soprattutto aver concesso campo e troppo sul piano temperamentale e fisico ad una formazione certamente ben allenata, capace di stare in campo ma comunque con dei valori in rosa che non sono oggettivamente paragonabili con quelli della squadra orobica.
La sconfitta può capitare, non ci sono dubbi su questo, ma un gruppo che in attacco segna comunque con buon ritmo (10 reti in 5 partita sono un’ottima media) non può veder vanificato tutto o quasi nel giro di una manciata di minuti e con gravi responsabilità di singoli protagonisti. Servono attenzione e coraggio nelle scelte, bisogna limitare gli errori e cercare di applicarsi di squadra ad una fase difensiva oggettivamente da migliorare sia nel rendimento dei singoli che nei numeri. Le squadre che arrivano in fondo alle grandi competizioni con possibilità di fare qualcosa di grande hanno tutte un comune denominatore: segnano tanto e subiscono poco. La Dea deve lavorare su questo fronte e cercare di rimediare, se i giocatori (troppi di quelli importanti) incappano in una serata complicata è necessario che i compagni diano qualcosa in più e “tirino la carretta”. Un’Atalanta svuotata, come ha detto Gasperini, al 24 settembre è complicata da digerire. Come i gol presi dal Como.
Kossounou, all’esordio in A, in duello con il comasco Cutrone (Ph: A. Mariani)