Tecnica

Educazione e cultura del safeguarding nello sport

14 Novembre 2024

Federico Errante

“Educazione e cultura del safeguarding nello sport” è il tema del convegno organizzato dal Panathlon International Club di Bergamo – Mario Mangiarotti, sabato 16 novembre dalle ore 10 nell’Auditorium Radici alla Cittadella dello Sport in via Gleno a Bergamo. Tra i relatori l’avvocato Cesare di Cintio titolare di DCF Sport Legal – Studio legale Di Cintio e Ferrari Associati, il quale si sofferma su una tematica tanto d’attualità quanto da conoscere ed approfondire adeguatamente.
Avvocato, si parla sempre più di Safeguarding: di cosa si tratta?
«È un intervento normativo che sta rivoluzionando il mondo dello sport. Gli esiti di alcuni studi condotti a livello internazionale hanno riportato uno scenario drammatico e preoccupante. Uno di essi ha evidenziato che quattro minori su dieci sono vittime di violenza nel contesto sportivo».
Qual è la situazione in Italia?
«Lo scenario è simile. Negli ultimi dieci anni, 24 Federazioni sono state interessate dal fenomeno degli abusi. In ragione di questo importante segnale, il legislatore italiano ha deciso di introdurre nella “Riforma dello Sport” uno strumento volto a ridurre e prevenire tale fenomeno. I 5 decreti legislativi che compongono la “Riforma dello Sport”, al loro interno prevedono infatti a carico del CONI di adottare delle linee guida per la predisposizione di Modelli Organizzativi e di Controllo dell’attività sportiva e dei Codici di Condotta a tutela dei Minori. Linee guida che poi, a cascata, devono essere adottate dalle Federazioni Sportive Nazionali, (dalle Discipline Sportive Associate, dagli Enti di promozione sportiva ed infine dalle Associazioni Benemerite), e poi dalle Associazioni e Società (anche professionistiche) a loro affiliate. La redazione e l’adozione di tali Modelli, e dei relativi Codici Etici, però, non è fine a sé stessa ma va aggiornata e applicata anche grazie ad una nuova figura professionale: Il Safeguarding Officer/Safeguarding Office a livello federale e il Responsabile contro gli abusi, violenze e discriminazioni a livello di ciascuna società/associazione».
Che tipo di figura è il Safeguarding Officer?
«Il suo compito è, da una parte, prevenire situazioni pregiudizievoli che coinvolgano soggetti vulnerabili nell’ambito della pratica sportiva evitando qualsiasi genere di abuso e dall’altra accogliere e intervenire immediatamente su segnalazione salvaguardando la loro integrità fisica e morale. L’iter previsto dalle norme è ormai quasi completato, entro il 31 dicembre 2024 tutte le federazioni e tutti gli affiliati dovranno essere muniti da MOC e codici etici e da un Responsabile».
Qual è il messaggio che si vuole lanciare?
«L’incremento di casi di abuso deve essere interrotto e lo sport deve tornare a svolgere una delle sue funzioni principali, ovvero di educare. Per un progetto di tale portata è stato necessario adottare strumenti adeguati, che con il tempo impareremo a conoscere meglio».
In tale ottica, l’appuntamento con il convegno promosso dal Panathlon, ad ingresso gratuito, diventa occasione preziosa di confronto. Oltre a Di Cintio e all’Avv. Francesca Auci (Studio DCF Sport Legal – Studio legale Di Cintio e Ferrari Associati) che tratteranno il tema del Responsabile Safeguarding, interverranno l’Avv. Chiara Mazzoleni (CMA – Studio legale Caffi Maroncelli e Associati, già componente degli organi di giustizia FISI) sul tema “Safeguarding Officer e gli obblighi per le ASD dal 2024”, e il dott. Emanuele Arioli Psicologo dello sport – Mental Trainer sul tema “Safeguarding, un’evoluzione educativa”.

Nella foto: l’avvocato Cesare Di Cintio, specializzato in consulenza ed assistenza giuridico-sportiva per atleti, dirigenti, società e federazioni sportive