Primo obiettivo raggiunto. L’Atalanta di fatto è già nei playoff dopo il tennistico successo ottenuto sul campo dello Young Boys. “Questi tre punti ci mettono sicuramente nell’obiettivo delle prime 24, ora vediamo il resto. E’ una partita che abbiamo affrontato con grande attenzione. Questa partita l’abbiamo resa facile noi, non lo era alla vigilia: ricordo che qui l’Inter ha sofferto: volevamo vincerla perché poi avremo Real Madrid e Barcellona”, ha spiegato nelle varie interviste del dopo partita Gian Piero Gasperini. Elogiando lo spirito di una squadra che fa del collettivo la sua forza.
“Questa squadra è solida, sicura, lo ha dimostrato anche dopo il gol del pareggio subito dopo dieci minuti. Abbiamo un gruppo solido, un nucleo forte, con alcuni giocatori ci conosciamo a memoria e per me sono come degli allenatori in campo, soprattutto per i nuovi, spesso sono loro a suggerire la scalata, lo smarcamento o dove andare. Noi abbiamo sempre avuto uno spogliatoio molto forte, con gli atteggiamenti sempre giusti, grazie anche ad una società che ha gli stessi valori condivisi: partendo da quello poi si costruisce il risultato sul campo”.
Chiosa sulla crescita della squadra, reduce da una striscia di dodici risultati utili consecutivi con dieci vittorie dal 28 settembre.
“Per noi è un buon periodo anche in campionato. La vittoria dell’Europa League ha fatto crescere notevolmente quei protagonisti in termini di fiducia, autostima e autorevolezza, poi sono arrivati tanti giocatori nuovi che si stanno inserendo e stanno crescendo all’interno del gruppo. Retegui è stato determinante sin da subito, da qualche partita stiamo vedendo Kossounou, oggi anche Cuadrado ha fatto una buonissima partita. E Samardzic – ha concluso Gasp – ha segnato un gol straordinario”. Poi, in conferenza stampa, spende giustamente parole di elogio per Charles De Ketelaere, facendo capire che si aspettava fosse il belga il player of the match, capace di fare due gol e tre assist, cosa mai riuscita in Champions ad un giocatore militante in una squadra italiana.
L’espressione sorridente di Gian Piero Gasperini in panchina a Berna (Ph: Alberto Mariani)