Sono giorni zeppi d’emozione quelli che si vivono a Bergamo e dintorni. La squadra di Gasperini è sulla bocca di tutti, ne parlano in Italia e in Europa un po’ tutti gli osservatori di calcio ed è normale che sia così: vedere i ragazzi di Gasperini al quinto posto (su 36 squadre) con 11 punti e nessuna sconfitta subita (in 5 gare) significa che la Champions League, nei nerazzurri, ha trovato una protagonista assoluta.
Le partite sono continue, pochi giorni tra una gara e l’altra non hanno tuttavia impedito al tecnico di concedere ieri un giorno di riposo alla sua truppa proprio nelle ore in cui la Roma, prossimo avversario, scendeva in campo a Londra con il Tottenham. I giallorossi hanno strappato il 2-2 a pochi secondi dal termine, 3 gol annullati e un palo certificano come la squadra giallorossa sia comunque viva anche se qualche errore difensivo ha favorito sia le marcature che alcune azioni molto importanti della formazione inglese.
Sul cammino dell’Atalanta, oltre alla Roma, ci saranno anche Milan e Real Madrid ed è proprio la gara contro gli spagnoli che, alla luce degli ultimi risultati, assume un significato ancora più forte. Perché battere il Real Madrid significherebbe fare un balzo enorme verso un posto tra le prime 8 e, soprattutto, mettere a serio rischio eliminazione la squadra di Ancelotti. Considerando gli infortuni che stanno colpendo in continuazione il gruppo delle Merengues, le aspettative a Bergamo si stanno alzando ora dopo ora ma bisogna stare molto tranquilli e sognare senza fare troppi voli pindarici.
Lo sappiamo, è una contraddizione in termini. Il rischio di pensare che tutto sia in discesa, tuttavia, è forte e l’unico modo per continuare a restare in alto è partire dal basso. Cioè dallo 0-0, ogni partita. Cercando sempre di mettere in campo le proprie migliori doti e rispettando l’avversario. Soprattutto se parliamo di campioni che non stanno facendo grandi cose ma che restano sempre dei campioni. Continuando su questa strada, la possibilità di fare qualcosa di grande c’è. Senza fretta, una partita alla volta.
Il saluto dei giocatori dell’Atalanta ai duemila tifosi giunti allo stadio di Berna (Ph: Alberto Mariani)