Mister Utilità, Mario Pasalic, l’uomo delle grandi notti europee, ma non solo. Con l’incornata al Breydel di Bruges il croato ha segnato la sua terza rete in questa edizione della Champions e ha raggiunto Duvan Zapata sul trono dei cannonieri nerazzurri in Champions League a quota 7 reti: supererà il colombiano, magari già martedì prossimo, anche se lo scettro di cannoniere atalantino in Champions inevitabilmente a breve sarà di Lookman che viaggia ad un gol ogni 1,5 presenze. Non deve fare il cannoniere Pasalic, lui è mister Utilità, l’uomo ovunque, duttile in tanti ruoli, in passato anche da attaccante. Adesso per Gasperini è il jolly tattico del centrocampo, mediano all’occorrenza o trequartista con funzione di mastino sul play avversario. Nelle gare più difficili la Dea si è sempre schierata con due punte e appunto il croato classe 1995 da trequartista. Cerniera tra centrocampo e attacco, con licenza di incursioni, con compiti da guastatore: Pasalic e’ uno che ha feeling con i gol pesanti. Quello al City valso il primo storico punto della Dea in Champions, quello allo Shakthar nella vittoria in Ucraina, quello al Paris St Germain nella sfida di Lisbona. E tanti altri: 58 in maglia Atalanta in 284 presenze tra campionato e coppe, ovvero un gol ogni 4,89 presenze. Media altissima per un centrocampista. Nella serie A italiana è il giocatore croato più prolifico di sempre, dopo aver scavalcato fenomeni come Perisic, Boban, Boksic, Mandzukic e tanti altri. Non solo, è anche il centrocampo straniero ad aver fatto più gol in assoluto nel nostro campionato, a quota 51, di questi 5 con il Milan e 46 con l’Atalanta, in 217 presenze, con una media di una rete ogni 4,71 gare. Tanta roba. In ogni altro club di A sarebbe titolare. A Bergamo deve fare da riserva ai due intoccabili della mediana, De Roon e Ederson, e fare i conti con un modulo che prevede spesso il tridente puro, dove non c’è spazio per un trequartista. Quando viene chiamato, però, Pasalic risponde sempre presente, come a Bruges. Jolly tattico per diversi ruoli, concreto, esperto, ormai anche continuo a 30 anni appena compiuti (li ha festeggiati domenica) dopo gli alti e bassi giovanili e sette anni e mezzo di duro lavoro quotidiano con il maestro Gasperini, che ha forgiato il suo talento a corrente alternata in uno specialista che garantisce continuità ad alto livello.
Mario Pasalic durante la rifinitura che ha preceduto la gara di andata dei playoff di Champions con il Club Brugge (credits: atalanta.it)