Per una settimana, Schilpario è stata il palcoscenico globale dello sci nordico, ospitando i Campionati Mondiali Junior e Under 23. Un evento che ha visto sfidarsi i talenti emergenti della disciplina, destinati a scrivere il futuro dello sci di fondo. Ma oltre alla competizione, a brillare è stata l’intera comunità: un’organizzazione impeccabile, un esercito di volontari appassionati e un territorio che vive di sport. Il Presidente del Comitato Organizzatore dei Mondiali Junior e U23 di Schilpario, Carmelo Ghilardi, ci racconta il dietro le quinte di questa impresa straordinaria, l’impatto che ha avuto sul luogo e le prospettive future per Schilpario, che sogna, con ambizione e determinazione, di accogliere un giorno anche la Coppa del Mondo.
Per una settimana Schilpario è stata capitale mondiale dello sci nordico giovanile. La sfida organizzativa può dirsi vinta. Cosa ha contribuito al successo della manifestazione?
“Il vero successo è che tutti hanno partecipato. Dal comitato organizzatore a tutta la gente che ha messo a disposizione la sua persona, i suoi mezzi, tutto quello che aveva, per far sì che la manifestazione avvenisse nel migliore dei modi. I 150 volontari non sono pochi e non sono tanti. Però tutti esperti, tutta gente che sapeva di fondo, per cui non c’era bisogno di spiegare cosa si dovesse fare. Gente preparata. È stato il successo della manifestazione”.
Schilpario ha raccolto un esercito di volontari, il cui ruolo appare sempre più indispensabile. Qual è l’eredità di questa esperienza?
“È stata un’esperienza esaltante per il semplice fatto che Schilpario, e noi tutti, non eravamo abituati a una manifestazione di così largo peso. Quarantacinque nazioni per più di una settimana, dato che abbiamo iniziato venerdì con la preparazione e l’ospitalità, domenica la presentazione ufficiale e lunedì le prime gare, fino alla domenica successiva. È andato tutto per il verso giusto, senza alcun inghippo. A parte gli ultimi due giorni di brutto tempo, anche il tempo ci ha aiutato. Dal lunedì al venerdì le cose sono andate bene anche dal punto di vista meteorologico. Poi ormai eravamo abituati al sistema dalle 5 del mattino alle 10 di sera, per cui le cose hanno funzionato anche nei due giorni in cui il tempo ci ha fatto tribulare un po’ di più”.
Cosa ha raccontato sotto l’aspetto tecnico l’evento iridato sugli sci stretti?
“Lo sci di fondo in quelle zone è un’icona. La gente di Schilpario lo sci di fondo lo ha nel DNA, sono molto preparati e abituati, per loro è una passione innata, è una cosa che hanno dentro. Per cui, è facile convincere la gente a fare qualsiasi cosa per questa disciplina. Fa piacere anche vedere le richieste che ci sono state di poter fare in un prossimo futuro, ancora cose più importanti nel settore Senior, nell’alta disciplina, quindi Coppa del Mondo”.
La Pista degli Abeti è uno dei tracciati tecnicamente più apprezzati. Si riuscirà ad ospitare una tappa di Coppa del Mondo a livello assoluto?
“L’unico problema è logistico, perché la pista è ormai approvata dalla Federazione Internazionale come pista mondiale, su cui si possono fare diversi anelli. Abbiamo dimostrando anche con l’innevamento artificiale fatto a nuovo che in pochissimo tempo riusciamo a fare quantità di nevi importanti, a parte la temperatura che ci deve un po’ assistere, ma bene o male la troviamo quasi sempre. Riguardo la logistica, noi siamo in un paesino di 1000 abitanti, dove le strutture sono quello che sono. Abbiamo sopperito anche in questa manifestazione con gli alberghi di Boario Terme che sono a mezz’ora di strada. Una gara di Coppa del Mondo ha bisogno di strutture un po’ più ampie. Il parterre di arrivo dovrebbe essere un pochino allargato. Sono cose semplici, ma che in un contesto come il nostro diventano abbastanza impegnative. Però, si possono superare”.
La Sprint Junior ha visto il dominio degli atleti norvegesi (credits: ufficio stampa Newpower)

Carmelo Ghilardi, presidente del comitato organizzatore del campionato del mondo di sci nordico Junior e Under 23 Bergamo-Schilpario 2025 (credits: ufficio stampa Newpower)