Calcio

Gasperini incoraggia a credere nell’impossibile

22 Febbraio 2025

Eugenio Sorrentino

Alla vigilia della trasferta di Empoli, dopo l’eliminazione dalla Champions, Gian Piero Gasperini si aspetta il massimo dalla sua squadra nelle ultime tredici partite di campionato. L’Atalanta rincorre, perché no, l’impossibile tra i grandi obiettivi stagionali. L’allenatore lo capire a chiare lettere, spiegando di non avere troppo tempo davanti per regalare alla piazza di Bergamo una nuova, grande emozione dopo la conquista dell’Europa League nel maggio dello scorso anno. Il ritorno in Champions è un traguardo atteso. Facile, dunque, da comprendere quale sia l’obiettivo. 

“Mi aspetto il massimo da parte di tutti. Dobbiamo credere di riuscire a fare ciò che sembra impossibile. Ma solo se ci credi veramente. Ho poco tempo per fare questa cosa, forse è l’ultima. Giustamente, come è stato detto c’è un inizio e una fine, vedremo a fine anno se andare a scadenza (Gasperini è legato all’Atalanta fino al 30 giugno 2026, ndr) o di interrompere già a fine stagione”. 

Una dichiarazione che è tutto un programma e riassume un’aspirazione legittima da parte di chi, come nessun altro, ha stravolto le gerarchie del grande calcio facendone diventare l’Atalanta protagonista. Altro che contraccolpo psicologico da eliminazione in Champions! Un rilancio in grande stile nel segno del mantra bergamasco “Mola mia”. Da dove si riparte? Dai complimenti del presidente Antonio Percassi, dal quale la squadra ha ricevuto un premio per l’impegno profuso in questa edizione di Champions League. “E’ stata una qualificazione battagliata, abbiamo perso un pò per la bravura dell’avversario, un pò per gli episodi che non sono stati favorevoli” – ha detto Gasperini, spiegando che Lookman non ha giocato titolare contro il Brugge avendo fatto il primo allenamento sabato e la prima partitella ridotta il lunedì, evitando di calciare forte con il destro. “Tuttavia ha avuto un impatto straordinario” – sottolinea l’allenatore, chiarendo di non avere offeso esprimendosi sul calcio di rigore che Lookman ha voluto battere contro il Brugge. “Il problema non è il rigore sbagliato. Lookman, ha avuto un impatto straordinario sulla gara, mi sarei aspettato che avesse invitato De Ketelaere a calciare dagli undici metri. Se Lookman si allena a tirare i rigori e lavora sulla rincorsa, può diventare un rigorista. Un giocatore del suo calibro deve sapere calciare dagli undici metri”. Gasperini rimarca che gli errori dal dischetto hanno pesato sul cammino dell’Atalanta: “Senza i quattro rigori sbagliati, dove saremmo in Champions e in campionato?”. Ma sottolinea che le prestazioni ci sono state sempre, così come impegno e dedizione sono stati straordinari. Sulla mancanza di prolificità hanno pesato certamente gli infortuni di Retegui e Lookman.

Dopo 39 partite in cinque mesi, su quale aspetto lavorare? “La condizione emotiva è la cosa più facile, atleticamente siamo un pò in difficoltà anche perchè alcuni giocatori hanno disputato una quantità di partite enorme. Mi stanco addirittura io a guardarli. Abbiamo avuto uno periodo di rendimento straordinario da settembre a dicembre. Ora è abbastanza fisiologico dover recuperare. Sono convinto che faremo un bel finale”. Si comincia da Empoli, avversario ostico già nella gara di andata al Gewiss Stadium. “Arriva da una striscia di risultati negativi, ma è una buona squadra e ha sempre sfornato ottime prestazioni. Ora si gioca la salvezza. All’andata hanno giocato molto bene, mi aspetto partita equilibrata, difficile”.

La gara con l’Empoli assume un particolare significato per Charles De Keteleare, decisivo nella vittoria all’andata. “De Ketelaere ha bisogno di recuperare la migliore condizione e forza fisica, come d’altronde qualche altro giocatore. Per questo, ho sempre privilegiato avere più giocatori offensivi, proprio per sopperire. Un attaccante deve essere sempre al meglio della condizione perchè deve saltare l’uomo, calciare in porta, avere sempre nelle gambe l’adrenalina, la concentrazione e la cattiveria giuste. E’ difficile per un attaccante giocare 90 minuti con quella continuità, se poi bisogna farlo per tanti mesi come abbiamo fatto noi tre partite a settimana è ancora più difficile. In quest’ultimo periodo i dettagli hanno fatto la differenza, ci hanno tolto risultati e punti. Nel ritorno con il Brugge siamo passati dal possibile 1-2 allo 0-3. Abbiamo preso un gol al 92’ all’andata e dopo tre minuti nella seconda partita. Nei dettagli, come dicevo, non siamo riusciti ad essere bravi come in altre partite. Con l’Empoli, all’andata, abbiamo ribaltato il risultato e poi ci siamo trovati ad essere nuovamente sul pari su un episodio poco fortunato per noi, ma abbiamo avuto la forza per vincerla. Con il Torino e il Cagliari non è stato così. Ora abbiamo davanti a noi 13 partite, la possibilità di programmare fasi di allenamento diverse con una continuità diversa e contiamo di ripartire bene a livello di risultati anche se dovremo incontrate le migliori squadre del campionato. L’importante è crederci, anche quando sembra impossibile”.

Gian Piero Gasperini durante la conferenza stampa della vigilia di Empoli-Atalanta (Ph: Pernice Editori)