Milano, 13°
Screenshot
Bianca 8 Aprile 2025di Federica Sorrentino

Federica Brignone spirito da campionessa

La forza di un’atleta consiste nel darsi coraggio, ma Federica Brignone, nel giorno in cui ha lasciato la clinica “La Madonnina” di Milano, dove era ricoverata dallo scorso giovedì in seguito al grave incidente occorsole nel corso del gigante femminile valevole per i Campionati Italiani all’Alpe Lusia, ha dato lezione di maturità e consapevolezza per quanto di grave le è accaduto nel momento più alto e più bello della sua vita e carriera agonistica. Lo ha fatto da donna, esprimendo profonda riconoscenza verso la moltitudine di persone che l’hanno travolta di ogni bene nelle forme più semplici. Abbiamo vissuto i tanti, troppi incidenti di Sofia Goggia, che si è rialzata con una determinazione tipica del “mola mia” bergamasco. Anche lei si è fermata quando tutto girava nel migliore dei modi e puntualmente rialzatasi per tornare ad essere protagonista. Federica Brignone non ha fatto in tempo a godersi la conquista della seconda Coppa del mondo e della sfera di cristallo del gigante. Non poteva immaginare che il destino avverso l’avrebbe portata ad affrontare un lungo percorso, con l’obiettivo di riprendere piena funzionalità dell’arto infortunato e progredire gradualmente fino al rientro in pista. La lezione della campionessa è soprattutto questa. Affrontare responsabilmente la situazione, manifestando il lato umano che in questi casi deve venire prima di tutto. Cinque giorni che devono essere sembrati una eternità, con il mondo capovolto e vissuto da una diversa prospettiva. Ha ringraziato chi l’ha soccorsa, il Centro Sportivo Carabinieri, la Commissione Medica FISI guidata da Andrea Panzeri che l’ha operata insieme a Riccardo Accetta e Gabriele Thiebat. “Mi sono resa conto solamente dopo l’intervento di quanto ho rischiato – ha dichiarato Federica Brignone all’uscita dalla clinica – Pensavo fosse una cosa veloce, in realtà tutto quello che hanno fatto per ridurre i tempi di attesa ed evitare complicazioni pericolose è stato decisivo. Era il momento più bello della mia vita: purtroppo se di professione fai lo sciatore, può succedere. Così tosta è un po’ troppo, ma ho ricevuto veramente tanto affetto. Sono stati cinque giorni in cui mi è arrivata tanta energia positiva. Non sappiamo il tempo che ci vorrà per rientrare, lavoreremo tanto per obiettivi. Il primo sarà quello relativo alla fisioterapia che inizierò sin da lunedì prossimo. Da lì faremo una TAC di controllo per verificare la guarigione dell’osso, poi cercheremo di capire come muoverci per fare la scelta migliore. Non sono sicuramente una che molla, dalle cose negative della vita si può trarre insegnamento per essere una persona migliore. Sicuramente da una situazione così brutta ci saranno delle cose positive. Farò le cose con serenità, vivrò i prossimi mesi nella maniera più positiva e felice possibile”.

Federica Brignone intervistata all’uscita della clinica “La Madonnina” di Milano, dove è stata operata dopo l’incidente nel corso del gigante femminile valevole per i Campionati Italiani all’Alpe Lusia (credits: FISI)