Lo scenario italiano delle gare sportive su strada cambia in maniera radicale. Camera e Senato hanno infatti approvato la legge promossa da Roberto Pella, destinata a semplificare il rilascio delle autorizzazioni. Nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati sono state illustrate le novità che il testo introduce, alla presenza delle diverse personalità coinvolte nella sua redazione. In particolare per quanto riguarda la modifica dell’articolo 9 del Codice della Strada, ma senza dimenticare quanto affermato dall’articolo 33 della Costituzione. Dove la dicitura «competizione agonistica» ha lasciato spazio alla più estensiva «pratica sportiva».
Ad aprire gli interventi proprio Roberto Pella, non solo Capogruppo della Commissione Bilancio e vice presidente ANCI (è sindaco di Valdengo, nel biellese), ma anche presidente della LCP, Lega del Ciclismo Professionistico. «Questa legge rappresenta una risposta concreta e chiara rispetto alle esigenze del territorio – ha affermato il deputato di Forza Italia -. Il dovere di un parlamentare, prima che di presidente della Lega del Ciclismo, è rispondere a esigenze di chi vive le necessità e punta alla risoluzione di tematiche complesse che appesantiscono il difficile lavoro di chi organizza le corse. Questa legge entra nel cuore del mondo di ciclismo, podismo e di tutte le manifestazioni che si svolgono su strada».
Pella ha quindi illustrato le tappe che hanno portato alla stesura della nuova legge: «Al Giro d’Italia dell’anno scorso è nata una riflessione con la Lega del Ciclismo Professionistico, da cui è scaturita questa legge frutto di un confronto profondo con la base. Il testo non punta solo alla punta dell’iceberg, il mondo del professionismo, ma si occupa delle migliaia di corse che si tengono per tutto l’anno su tutto il territorio. Per questo cerchiamo di introdurre una normativa snella, che agevoli queste iniziative invece di ostacolarle. La garanzia della sicurezza deve riguardare tutti, chi organizza, chi corre e chi assiste per applaudire e sostenere gli sportivi».
Più nel merito della nuova legge è andato il Prefetto Roberto Sgalla, presidente della Commissione Direttori di Corsa e Sicurezza della LCP: «Si introducono quattro aspetti di grandissima rilevanza. La modifica del primo comma dell’articolo 9, di principio e sostanza. Prima le gare erano vietate, salvo autorizzazione, oggi il principio è ribaltato. Diventano infatti permesse, salvo limiti previsti per legge. Quindi non si parte dal divieto, ma dalla concessione. Questo risultato è figlio dell’articolo 33 della Costituzione, che prima parlava di competizione agonistica e oggi di pratica sportiva. Ossia quella che pratichiamo tutti noi, e va al di là dell’attività svolta dagli atleti. Adesso parliamo di amatori, ragazzi, di tutti. Il secondo principio rafforza il ruolo dei Prefetti, quando ci sono diversi interessi in campo che qualche volta confliggono. Ad esempio tra chi ha diritto a disputare la gara e chi utilizza la strada. Ora il Prefetto può convocare la Conferenza dei Servizi, per trovare un equilibrio tra i vari e giusti interessi con un giusto coordinamento, sempre con il faro della promozione della pratica sportiva. Il terzo elemento abolisce il nulla osta degli enti proprietari della strada per le concessioni necessarie per autorizzare una gara. Un passaggio in più, che comportava spese oggi cancellate. Infine il quarto elemento inserisce sanzioni per chi non rispetta la sospensione della circolazione. Un grosso problema, che rappresenta un pericolo per la circolazione, oltre che generare imbarazzo per la corsa».
Ma non è finita. Sgalla ha infatti illustrato i passi che ancora si devono compiere: «Ora serve una circolare del ministero degli Interni, che permetta di conoscere queste novità. Il ministero dei Trasporti deve aggiornare i quiz per la patente, in modo che chi guida sappia che deve rispettare le indicazioni della corsa. Occorre anche un protocollo con Anci, per fare formazione ai Comuni. Infine può nascere un convegno, un momento seminariale in cui ragionare sulla sicurezza di chi pratica il ciclismo».
«Questa legge può aiutare soprattutto i Comuni, dove spesso manca la possibilità di garantire questo livello di sicurezza – ha aggiunto Pella -. Si tratta di un compito che la legge assegna ai Prefetti, per vivere con gioia e non con rischio eventi di tale importanza. La legge è stata approvata in maniera unanime dalle cinque commissioni di riferimento, rendendola così una legge redigente che non serve passi dall’Aula. Un elemento che aiuta a capire quanto sia condivisa dal basso, prima di essere stata portata all’attenzione del Parlamento e quindi accolta».
Molto positivi i commenti di nomi importantissimi dello sport italiano, in passato dal punto di vista agonistico e oggi dirigenziale. Tra essi Gianni Bugno, campione del mondo di ciclismo e oggi presidente della Commissione Tecnica LCP («Rendiamo le competizioni più sicure, sostenendo la pratica sportiva e garantendo il rispetto per la sicurezza pubblica e la viabilità. Mi auguro che questo spirito di collaborazione continui») e Stefano Mei, campione europeo di mezzofondo e oggi presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera («In Italia dobbiamo certamente fare di più, e semplificare la normativa che regola le competizioni su strada rappresenta un’ottima iniziativa. Si tratta di un grande aiuto per gli organizzatori e le amministrazioni locali, ma soprattutto per gli utenti della strada. Il fatto che siano istruiti e educati a una realtà che prevede lo sport è importantissimo. La strada va divisa anche con chi fa sport, e qualunque iniziativa aiuti chi fa sport merita il nostro applauso e il nostro sostegno»).
Totale il supporto anche di Cordiano Dagnoni, presidente della Federazione Ciclistica Italiana: «Tutto il movimento ciclistico finalmente raggiunge l’obiettivo di snellire la burocrazia per l’organizzazione delle gare. Ora possiamo essere agevolati, è forte il bisogno di sostenere l’attività sportiva ed è importante che ciò avvenga in sicurezza. Questa legge per noi poteva essere complicata a livello di risoluzione, e invece i risultati sono arrivati in maniera veloce ed efficace. Abbiamo compiuto un passo in più nell’ottica della sicurezza, auspico che la sensibilità verso i ciclisti continui nel tempo per beneficiare tutti di maggiori tutele nel corso delle gare e anche al di fuori di esse».
«Dal Parlamento sono già arrivati norme e disegni di legge per nobilitare e sostenere l’attività e la pratica sportiva. Spesso si trovano paletti burocratici e amministrativi non opportuni, dato che lo sport è praticato da milioni di cittadini – ha osservato Paolo Barelli, presidente della Federnuoto e capogruppo di Forza Italia alla Camera -. Il ciclismo poi gode di grande popolarità, e rappresenta un motore per impresa ed economia, con attività importanti dal punto di vista sportivo ma anche turistico e imprenditoriale. È corretto e giusto che ci sia un impegno congiunto tra le forze politiche, tanto di destra quanto di sinistra, per venirsi incontro, risolvere i problemi e dare concreto sostegno alle associazioni sportive come elemento di promozione sociale valoriale e umana».
Infine la riflessione di Tullio Ferrante, sottosegretario al ministero dei Trasporti: «Stiamo per compiere un grande passo in avanti che renderanno le amministrazioni più efficienti per i cittadini, ma anche per incentivare una maggiore e migliore diffusione degli sport su strada, il ciclismo e non solo. Il tema è strategico, parla la lingua della semplificazione rivolgendosi direttamente ai cittadini. La promozione dello sport è fondamentale per la salute, ma anche per la conoscenza dei nostri territori dal punto di vista turistico. L’impegno è quello di dare sostegno alla semplificazione, non riducendo i controlli ma all’insegna del buon governo. Abbiamo rafforzato il Codice della Strada, per rispondere in maniera efficace alle esigenze del territorio. Ora il Governo si impegnerà anche dal punto di vista attuativo».
Il gruppo di corridori in gara a Il Lombardia 2024 (credits: illombardia.it/Il Lombardia presented by Crédit Agricole 2024 | Best Of)