Panchina dolente per l’Atalanta. Anzi assente. Scomparsa da gennaio. Problema pesantissimo in un calcio dove con 5 sostituzioni il secondo tempo diventa davvero una seconda partita. Fino a fine dicembre la panchina era stata l’arma in più della Dea: molte vittorie erano arrivate (o erano state blindate) dai tanti gol nei finali di gara dei vari Brescianini e Samardzic (entrambi a quota 5 gol al termine del 2024) e Zaniolo (3 gol), basti pensare alle partite contro il Bologna, il Monza, il Cagliari, la Roma o la Lazio, tutte decise o indirizzate nella ripresa da chi entrava dalla panchina. Con il nuovo anno le seconde linee sono letteralmente evaporate. Frenando inevitabilmente il rendimento della squadra di Gasperini, complice anche il parallelo crollo di rendimento di Charles De Ketelaere, anche lui letteralmente sparito con il 2025. Retegui e Lookman hanno fatto la loro parte, segnando in due 16 gol da gennaio, supportati a turno dai mediani, dagli esterni e dai difensori. Ma dalla cintola in su gli altri sono spariti. Tutti quelli provati in attacco non hanno mai dato risposte in termini di gol e assist. Basti vedere un dato: nella ripresa da febbraio in poi la Dea – escludendo le tre abbuffate realizzative sui campi di Verona, Empoli e Juventus – ha segnato per il resto un solo gol, quello di Lookman appena entrato al primo minuto della ripresa nella sconfitta casalinga contro il Bruges. Per il resto contro Torino, Cagliari, Venezia, Inter, Fiorentina e Lazio, e con il Bologna in Coppa Italia, nemmeno un gol nel secondo tempo. Dato su cui riflettere. Inevitabile che sul banco degli imputati salgano le seconde linee, tutte. Ovviamente bisogna fare dei distingui: Scamacca e Vlahovic per esempio hanno giocato solo uno spezzone di una singola gara, mentre Zaniolo ha giocato solo a gennaio, quando peraltro qualche gol nella ripresa era arrivato. Ma con il 2025 sono spariti a livello di gol e assist Brescianini, peraltro utilizzato in diversi ruoli e sacrificato tatticamente, l’ impalpabile Samardzic, quello più atteso e per questo più deludente, e l’ultimo arrivato Daniel Maldini. Va detto che l’ex Milan e Monza ha avuto un percorso in salita: prima l’infortunio muscolare all’adduttore, poi una serie di ingressi in gare già storte, difficili da raddrizzare, contro il Bologna in coppa, contro Venezia, Inter, Fiorentina e Lazio, giocando solo spezzoni finali quando la squadra assaltava confusa e spesso sfiduciata. Peraltro, Maldini in nerazzurro non ha ancora esultato nemmeno per un gol di un compagno: con lui in campo zero gol assoluti. Manca all’appello anche Cuadrado, anche lui frenato da un infortunio muscolare, positivo nel primo tempo contro la Juventus, ma per il resto evanescente come gli altri suoi compagni di panchina. Lo stesso Pasalic quando è subentrato ha combinato poco, dando di più partendo dall’inizio. Difficile fare risultati se a segnare sono sempre gli stessi due, Lookman e Retegui…
Lazar Samardžić, due gol e un assist in 28 partite in A con la maglia dell’Atalanta (Ph: A. Mariani)