Milano, 15°
Outdoor 11 Aprile 2025di Marco Enzo Venturini

Ferrari e Leclerc in Bahrain per dissipare i dubbi

La Formula 1 non si ferma, al contrario sta vivendo una delle ormai non rare fasi in cui il calendario non lascia spazio alle pause. Anche quelle di riflessione, nonostante in certi casi siano quasi indispensabili più che utili. È questa la situazione della Ferrari, che al centro di tre weekend consecutivi di corsa (dopo il Giappone e prima dell’Arabia Saudita), in Bahrain deve interrogarsi sul proprio stato di forma, la propria competitività e anche il morale dei suoi protagonisti. A partire da Charles Leclerc.

Se, infatti, i primi due appuntamenti iridati in Australia e Cina hanno mostrato senza tema di smentite che la McLaren è indubbiamente la macchina da battere (più dubbi ci sono sul valore di Lando Norris e Oscar Piastri al vertice del campionato, ma il tempo di dissiparli non manca), Suzuka ha restituito a Max Verstappen smalto, complimenti e soprattutto risultati. Chi continua a mancare all’appello è proprio la Ferrari, che al netto dell’exploit di Lewis Hamilton nella Sprint Race di Shanghai continua a navigare nella terra di nessuno. In particolare è proprio Leclerc ad apparire il più penalizzato dalla situazione, in un inizio di campionato in cui non ha ancora mai davvero brillato. E il sesto posto in classifica lo dimostra perfettamente.

Anche per questo motivo uno dei grandi temi al momento dell’arrivo del Circus in Bahrain è stato il presente e il futuro del pilota monegasco, mai prima d’ora apparso agli addetti ai lavori così lontano dalla Ferrari soprattutto in proiezione futura. Stiamo del resto parlando di un pilota universalmente considerato come uno dei talenti più cristallini dell’automobilismo, che però alla sua ottava stagione in Formula 1 ha messo in bacheca appena 8 vittorie in 152 partenze. E il fatto che il bottino sia particolarmente magro è confermato dalle ben 26 pole position raccolte nel frattempo.

Che il clima sia pesante è tanto evidente che addirittura lo stesso Leclerc ha voluto dire la sua all’arrivo in Bahrain: «Ho visto e letto che starei andando in una direzione diversa rispetto al team. Ebbene: non c’è nulla di vero. Tutti stiamo provando a tirare fuori il massimo dalla Ferrari, e se mi trovo meglio con altri tipi di regolazioni è meglio per tutti. Proprio non capisco da dove saltino fuori queste voci, già a Suzuka avevo detto che non ci sono cose negative e lo ribadisco. Ho preso una direzione di lavoro che trovo molto interessante, e intendo continuare così».

Tutte energie in dispersione, che rischiano di togliere il focus dal vero, grande tema del weekend: risollevare la Ferrari. L’occasione c’è, su una pista come quella di Sakhir che sicuramente nel tempo si è confermata ben più amica del Cavallino rispetto all’ostica Suzuka. Non è un caso che qui Leclerc andò a un passo dalla prima vittoria in Formula 1 già nel 2019, dovendo cederla proprio a Hamilton a causa di problemi alla centralina dopo aver dato la sensazione di poter dominare. La rivincita arrivò nel 2022, con la prima vittoria per se stesso e per la Ferrari da due anni e mezzo. Importante è però capire anche quale sia il livello attuale, e il monegasco è parso finalmente ottimista: «Già a Suzuka abbiamo fatto vedere che come squadra possiamo dare tanto, qui poi abbiamo delle novità e confido ci aiutino a colmare un po’ di divario da chi ci precede».

Insomma: la fiducia c’è, e il lavoro svolto non è mancato. Si tratta ora veramente di battere un colpo, al cospetto di una McLaren formidabile e di un Max Verstappen che di mollare anche solo un millimetro non ha nessuna intenzione. Ora, però, è il momento della Ferrari di dimostrare le proprie ambizioni e il proprio valore.

Charles Leclerc è sesto nella classifica piloti alla vigilia del Gran Premio del Bahrain (photocredits: Scuderia Ferrari)