Le persone giuste al posto giusto e, soprattutto, al momento giusto. La decisione nel tracciare la linea del presidente Paolo Andreini, uno che ha fatto dell’andare controcorrente un must; la passione e la competenza del nuovo general manager Maicol Panzini; la capacità e la chiarezza d’idee del direttore tecnico Marco Albanesi; l’esperienza e la voglia di rimettersi in gioco di coach Cesare “Cece” Ciocca il cui ritorno in Bergamasca vale più di mille parole. Tutto questo è ciò che ha trasmesso il primo atto della nuova Unica BluOrobica Bergamo presentata negli uffici di Unica alias la sede operativa in quel di Levate. Temperatura alta in termini d’entusiasmo e non solo, quella giusta se si pensa ai profili di persone che preferiscono i fatti alle parole. Per antonomasia.
“Non quello che vorremmo fare, quello che abbiamo fatto e su cui impostiamo il nostro percorso”: le prime parole di Albanesi hanno il valore di uno slogan circa la filosofia di una realtà cestistica che ha trovato la sua nuova casa alla palestra di via Flores, nel quartiere di Celadina. “Il 2027 – ha detto l’Assessore allo Sport del Comune di Bergamo Marcella Messina – sarà l’anno del nuovo palasport a Bergamo. Nel frattempo con BluOrobica abbiamo costruito un dialogo proficuo per accompagnare le realtà del territorio garantendo centralità sulla città perché eccellenze di questo calibro vanno tenute vicine oltretutto perché valorizzano l’agonismo senza dimenticare l’attività di base. E a loro va il mio ringraziamento anche per il forte impegno sociale che si è concretizzato, insieme alla onlus “La Passione di Yara” nell’aiuto a molti ragazzi per favorire la pratica sportiva sotto canestro e in tante altre attività formative”. “Formazione” che è l’elemento fondante per la società: “Il nostro lavoro – sottolinea Andreini – è unicamente finalizzato alla costruzione di giocatori in ottica futura. Non ci neghiamo altre situazioni, ma preferiamo pensare a ciò che abbiamo fatto piuttosto che a ciò che faremo. La testa è su ciò che non ha funzionato per cercare di crescere attraverso il reclutamento e la valorizzazione del territorio”. Un’altra delle novità porta dritti all’upgrade per Panzini: “Un incarico inaspettato – confessa il GM – per il quale devo ringraziare la società. Abbiamo ripreso il filone con il Lussana per marcare ulteriormente la nostra identità. E se possiamo contare su una nuova “casa” lo dobbiamo tanto all’assessorato quanto alla preziosissima collaborazione del Volley Bergamo. I ragazzi sono il cardine, come sodalizio però vogliamo progredire quotidianamente anche fuori dal campo. Tra marketing, comunicazione e una foresteria che passa da 8 elementi a 12/13 da tutto il mondo, segno di stabilità e solidità”. A proposito di idee chiare, esponente-principe di tale concetto è sempre stato il già citato Albanesi: “Siamo e restiamo un settore giovanile – afferma -. Dal minibasket alla serie B/Under 19 siamo una fabbrica sperimentale concentrata sui ragazzi. I progetti non cambiano, ma crescono. Per noi aver mandato in B1 cinque giocatori destinati alla C vale più di uno scudetto. Ciocca? E’perfetto per noi anche perché unisce l’anima bergamasca e quella trevigliese oltre che essere un grandissimo conoscitore di A2 e B1 ego il naturale approdo per i nostri prodotti. La macchina va, ora alla guida inseriamo un ottimo pilota”. E l’ottimo pilota risponde al nome di Cece Ciocca, la cui densità dell’intervento dà – se mai ce ne fosse stato bisogno – la dimensione dell’uomo prima ancora che quella del tecnico: “Torno a Bergamo e il mio primo pensiero va al ricordo di due persone, Carlo Baldini e Raffaele Martini. E lo faccio dopo la delusione di Mestre con l’esonero dopo tre partite da parte di un club secondo cui avrei dovuto concludere con loro la carriera. Ho vissuto un momento difficile, 25 anni non ci cancellano. Paolo Andreini mi contatta il 20 maggio e decido di accettare perché stanco di troppe situazioni dell’alto livello o pseudo tale. Da presidenti che storpiano il nome a dirigenti pronti a festeggiare le vittorie salvo poi lasciare soli nelle sconfitte, da pseudo progetti a collaboratori che ti chiamano “mister” senza dimenticare i classici “leoni da tastiera” capaci anche di attacchi alla persona e ai suoi affetti. Avevo dato la mia parola alla Blu Orobica, ho vacillato davanti ad un’offerta importantissima arrivata poco dopo da una serie B ma non potevo rimangiarmi quanto promesso. E Marco Albanesi mi ha fatto rinascere dentro la fiamma. Non conosco il movimento giovanile, sono un foglio bianco. E il sogno è che, un domani, si vada oltre. Il rapporto con la Tav? La certezza è che ci sarà una linea comune”.
E mai come in questa occasione è che l’unione potrà veramente fare la forza. Come succede, appunto, quando ci sono le persone giuste al posto giusto e al momento giusto.
Da sinistra, nella sede di Unica a Levate: Il general manager Maicol Panzini, il direttore tecnico Marco Albanesi, il coach Cesare Ciocca, il presidente Marco Andreini e Marcella Messina, assessora del Comune di Bergamo con delega allo sport (Ph: Pernice Editori)