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Outdoor 13 Luglio 2025di Riccardo Bisti

Jannik Sinner il cielo azzurro su Wimbledon

13 luglio 2025: una data che resterà nella storia dello sport italiano. Jannik Sinner diventa il primo azzurro a vincere Wimbledon. Lo ha fatto come riesce alle leggende, con la sorte che gli ha dato un piccolo aiuto dopo averlo messo a dura prova negli ultimi mesi.

In tanti avevano perso le speranze, forse qualcuno non ne aveva mai avute. Invece quel giorno è arrivato: un tennista italiano ha vinto il torneo di Wimbledon, che per il tennis equivale ai Mondiali di calcio, al Tour de France di ciclismo, o alla finale olimpica dei 100 metri. Il 13 luglio 2025 è una data già scolpita nella storia del tennis italiano: tutto questo è stato possibile grazie a Jannik Sinner, il ragazzo di Sesto Pusteria che ha saputo abbattere ogni tabù. Vincere Wimbledon è già un’impresa clamorosa, ma questo successo vale ancora di più per le circostanze in cui è maturato, a partire dall’enorme delusione di 35 giorni fa, quando il Roland Garros gli era scivolato via come acqua tra le dita, in quei tre matchpoint bruciati che avevano permesso a Carlos Alcaraz di ricucire la finale. Boris Becker aveva detto che avrebbe avuto bisogno di un anno per riprendersi, invece sono bastate un paio di settimane (e la coraggiosa decisione di chiudere il rapporto professionale con il preparatore atletico Marco Panichi e il fisioterapista Ulises Badio) per ripulire la mente e giocare un torneo da campione, in cui la sorte si è ricordata di lui dopo avergli tolto tantissimo tra il 2024 e il 2025, con l’amara vicenda clostebol. La dea bendata si è materializzata nell’infortunio al muscolo pettorale di Grigor Dimitrov, che negli ottavi aveva trovato il modo per mandarlo fuori fase con un tennis che scimmiottava quello di Roger Federer. Chissà come sarebbe finita. Ma Jannik si è meritato la fortuna vincendo con agio quarti e semifinale e giocando una finale splendida, con una maturità sorprendente per la sua giovane età (compirà 24 anni il prossimo 16 agosto). Lungo le tre ore e quattro minuti della finale, è stato sempre il miglior giocatore in campo. Ci sono stati quei quattro game del primo set (dal 4-2 al 4-6) in cui si sono mischiati un piccolo passaggio a vuoto e qualche magia del fenomeno spagnolo, capace di chiudere il parziale al termine di uno scambio mozzafiato. Nonostante lo svantaggio, Jannik ha continuato a giocare con fiducia. Non l’ha mai persa, approfittando del calo fisiologico di Alcaraz in avvio di secondo e poi giocando meglio quasi tutti i punti, soprattutto quelli importanti. 

Il 4-6 6-4 6-4 6-4 rispecchia più o meno fedelmente quello che si è visto sul Centre Court, anzi, forse il punteggio avrebbe potuto essere più severo. Un paio di imperiali rovesci lungolinea hanno dato a Sinner il break nel quarto set, poi risultato decisivo. L’ultimo scoglio è arrivato sul 4-3 e servizio, quando Alcaraz ha avuto due palle break che avrebbero potuto rimettere in sesto la sua partita. Potevano materializzarsi i fantasmi di un mese fa, ma oggi – come dire – “non era aria”. Lo sguardo di Sinner era più glaciale del solito, il suo braccio non ha mai tremato. Sarebbe interessante sapere se è arrivato qualche tremore nella sua anima, quando l’ultimo servizio vincente gli ha spalancato la gloria eterna. Perché Jannik aveva già vinto Australian Open (due volte) e US Open, ma Wimbledon è un’altra cosa. Wimbledon è sinonimo di “tennis” anche per i meno appassionati, gli occasionali, persino per chi non segue il tennis. Sollevare quel trofeo e svolgere i magici rituali destinati al vincitore ne ha decretato lo status di leggenda dello sport italiano. Vincendo i Championships, ha già spezzato in due la storia del tennis italiano. Da oggi ci sarà un “prima” e un “dopo” il 13 luglio 2025. Tra qualche anno scopriremo se questa data ha avuto un valore ancora maggiore: Jannik procede spedito verso il raggiungimento dello status di miglior sportivo italiano di sempre, come avevamo ipotizzato in tempi non sospetti. Se riuscirà nel suo intento, allora potremo ricordare questo giorno di sole (a Londra) e di pioggia (in buona parte d’Italia), come quello in cui è cambiata la vita dell’ex bambino della Val Pusteria, proveniente da una famiglia umile, operosa, a cui era stato detto che non avrebbero avuto figli. Per questo, un paio d’anni prima della sua nascita, Hanspeter e Siglinde hanno adottato Mark. Poi il destino ha scelto di esagerare: ha regalato un altro figlio a loro e un Dono del Cielo a tutti noi. “Non ho paura di morire, ho paura che dopo la mia morte non saprò chi vincerà Wimbledon” disse il grande Rino Tommasi. Pochi mesi dopo la sua scomparsa, un italiano ce l’ha fatta, all’edizione numero 138. Ci piace pensare che qualcuno gliel’abbia fatto sapere.

Jannik Sinner è il primo italiano a vincere sull’erba di Wimbledon in 138 edizioni (credits: X @wimbledon)