Prima del “chi”, adesso è importante ragionare sul “come”. Parliamo del nuovo centravanti dell’Atalanta, un elemento che arriverà a Zingonia per dare una mano alla nuova Dea di Juric al posto del Retegui d’Arabia e che non ha ancora un identikit chiaro e definito, almeno per chi osserva le gesta nerazzurre da fuori. Si sono spesi nomi, circolano quello di Lucca (che pare vicino al Napoli per 35-40 milioni) oltre ad altri più o meno accreditati ma la sensazione è che le valutazioni siano prima di tutto tecniche piuttosto che economiche. I soldi, a questo proposito, non mancano e anche se la Dea normalmente lavora ragionando anche pensando al futuro (c’è pieno di esempi di giocatori arrivati anche per cifre importanti e comunque rivenduti a peso d’oro, è il “player trading”) uno strappo alla regola ogni tanto si può fare.
Dicevamo delle caratteristiche. Con il ritorno a pieno regime in rosa di Scamacca e, alla bisogna, De Ketelaere che può giocare centravanti di statura, una domanda: meglio un uomo d’area o uno di manovra? Facciamo due esempi: una torre come Lucca diventa importante negli ultimi 16 metri, anche lavorando come torre. Sia per la conclusione che per l’appoggio ai compagni. Con Zirkzee (Manchester United) si può lavorare invece meglio anche nello sviluppo visto che viene spesso incontro e smista palloni importanti per i compagni. Ancora: nel 3-4-2-1 di Juric, modulo che ha visto in passato un centrocampista e una punta nei due dietro il centravanti, come si collocano gli uomini già in rosa? Kamaldeen Sulemana, per caratteristiche, punta l’uomo e ha bisogno di spazio. Lo stesso Lookman parte da lontano e punta la porta ma è bravo anche ad agire nello stretto dei sedici metri, il georgiano Mikautadze (Lione) è un altro elemento che punta l’avversario e crea occasioni. Maldini è ancora diverso, De Ketelaere e Samardzic sono più trequartisti. E poi c’è Touré. Insomma, bisogna mixare bene tutto e non sarà un lavoro di poche ore.
Ci sono nomi sul tavolo, conosciuti o inediti, ma anche valutazioni da non sbagliare. Con la disponibilità economica della Dea e la volontà di investire, l’aspetto economico viene dopo valutazioni tecniche e tattiche: siamo a metà luglio, c’è necessità di intervenire ma non urgenza o fretta di farlo entro poche ore come l’anno scorso quando saltò il crociato di Scamacca. Quindi calma e gesso, i dirigenti della Dea sanno come si fa.
Dopo una stagione segnata dagli infortuni, Gianluca Scamacca torna a ricoprire il ruolo di punta centrale dell’Atalanta (credits: atalanta.it)