L’attesissima 8 Ore di Suzuka va alla Honda, che si conferma regina della gara mito per le prove Endurance delle due ruote nipponiche come avvenuto nelle precedenti tre edizioni dal 2022 al 2024. Incanta però Andrea Locatelli, già a un passo dalla pole position con la sua Yamaha e autore di una prova memorabile. Non sufficiente, però, per regalare alla casa di Iwata un trionfo che continua a farsi attendere dal 2018.
Già alla vigilia della 8 Ore, Locatelli aveva fatto sognare la Yamaha. Al debutto assoluto nella competizione, il selvinese aveva fermato i cronometri a soli 26 millesimi di secondo da una vecchia volpe come Johann Zarco. E proprio il francese, unico pilota Honda in grado di trionfare in MotoGP in una fase storica in cui tutte le giapponesi faticano le pene dell’inferno, è riuscito a guidare la sua CBR-RR al successo nonostante gli sforzi da applausi scroscianti del pilota seriano.
A Locatelli è andato infatti anche il giro veloce della massacrante gara di Suzuka, fissato sul tempo di 2:06.604. Perfetta la sua prova, con la costanza e affidabilità dimostrate nel corso dell’intera annata 2025 in Superbike, unite però a una competitività da urlo. La stessa del suo compagno di avventura Jack Miller, ma non garantita purtroppo da Katsuyuki Nakasuga. Quest’ultimo, che pure vanta un’esperienza e un palmarès rispettabilissimi, da solo ha accumulato uno svantaggio superiore a quello rimediato dal team Yamaha al termine delle otto ore di competizione.
Al resto ci hanno pensato la preparazione e la determinazione della Honda. Troppo forte il motore messo a disposizione di Zarco e compagni, troppo il vantaggio sui consumi tanto da potersi permettere di risparmiare una sosta ai box. E troppo anche il desiderio di confermarsi la squadra mattatrice della 8 Ore di Suzuka: il totale dei trionfi arriva nel 2025 a quota 31, con la Yamaha che resta ferma a 8, la Suzuki a 5 e la Kawasaki addirittura a 2. Queste ultime, sommate, hanno vinto quanto il solo Takumi Takahashi che con il successo di quest’anno arriva a quota 7.
La Yamaha però, a differenza di altre edizioni, ha dimostrato di potersela giocare. E non è il caso di girarci attorno: il merito è anche di Andrea Locatelli, uomo che si sta via via tramutando sempre più in un portabandiera dell’azienda sui circuiti di tutto il mondo. E la netta sensazione è che nel tempo si possa alzare sempre di più un’asticella che già adesso punta alle stelle.
Andrea Locatelli in gara nella 8 ore di Suzuka (credits: Pata Yamaha)