La MotoGP voleva provare a mischiare le carte su una pista completamente inedita come quella di Balaton Park, ma in realtà nulla è cambiato. Anzi: chi sta dominando si è confermato anche in terra magiara, chi era in crisi l’ha ulteriormente ribadita. Con una grande eccezione. Così Marc Marquez raccoglie al Gran Premio d’Ungheria la decima vittoria quest’anno, la settima consecutiva (ognuna di esse è peraltro una doppietta con la Sprint Race), mentre chi inseguiva si ritrova nuovamente con un pugno di mosche in mano. È il caso di Alex Marquez, solo 14° dopo una caduta nelle primissime fasi della gara, ma anche di Pecco Bagnaia che nonostante errori e ritiri altrui non va oltre la nona posizione e, dopo lo 0 del sabato, ribadisce il pessimo rapporto con la Ducati di quest’anno. Chi può sorridere è invece Jorge Martin, quarto e finalmente a suo agio con l’Aprilia. Benissimo anche Luca Marini, quinto sulla prima delle Honda al traguardo.
La domenica ungherese sembrava poter regalare qualche grattacapo in più a Marquez, partito dalla pole ma infilato da Marco Bezzecchi al via e costretto a rincorrere dalla terza posizione dopo un contatto con l’Aprilia del romagnolo. Davanti a lui anche Franco Morbidelli, mentre la pericolosità di Balaton Park è ribadita dalla caduta di Enea Bastianini che vanifica un possibile podio scivolando in piena traiettoria e miracolosamente evita di essere travolto dal gruppone. Come detto va a terra anche Alex Marquez, proprio mentre il fratello Marc inizia a costruire i mattoncini del suo successo infilando Morbidelli al quarto giro. Manca solo Bezzecchi, che inizialmente riesce a difendersi restituendo due volte il sorpasso al catalano, per poi cedergli definitivamente il comando all’undicesimo giro.
Da qui inizia l’ormai consueto dominio in solitaria per Marquez, con il secondo classificato che diventa un ottimo Pedro Acosta che a sua volta vince il testa a testa con Bezzecchi al giro 16. Lo spagnolo della KTM chiuderà secondo sul traguardo, ma con oltre quattro secondi di ritardo sul dominatore della stagione, che invece ne rifila quasi 15 al compagno di squadra Bagnaia. Pecco, partito tredicesimo, si ritrova settimo al primo giro ma ancora una volta paga i problemi di guidabilità della sua Ducati e alla fine sarà solo nono nonostante i problemi di Alex Marquez, Bastianini, Di Giannantonio, Aldeguer e Miller che gli erano tutti partiti davanti. In classifica il ritardo dall’altra Desmosedici del team factory è ormai di 227 punti. E tenuto conto che quelli conquistati sono in tutto 228, questo significa che il compagno di squadra lo ha quasi doppiato. E attenzione a Bezzecchi, ora distante solo 31 lunghezze e che ormai ha nel mirino il terzo posto mondiale.
Restando in casa Aprilia, è grande la festa per Jorge Martin. Il campione in carica si rivela in alcune fasi di gara addirittura il più veloce in pista e artiglia un non banale quarto posto a suon di sorpassi. Per lui è il miglior risultato da quando si è legato alla casa di Noale, con la sensazione che il meglio debba ancora arrivare. Discorso analogo per Luca Marini, l’altro «grande infortunato» di quest’anno e che al termine di un weekend di alto livello riporta la Honda al quinto posto. Tutti sorrisi che spariscono però al cospetto del dominatore Marc Marquez, che vede il fratello precipitare a -175 e si appresta a festeggiare il titolo di campione del mondo MotoGP con un anticipo difficile da prevedere a inizio stagione.
Marc Marquez risponde all’evasione del pubblico del Balaton Park (credits: Ducati Corse)