Un finale di stagione che promette scintille ma che a conti fatti non regala sorprese o colpi di scena, e che anzi scatena anche qualche polemica e lascia un pizzico di amaro in bocca finale. Jerez segna la conclusione del 2025 della Superbike, con Toprak Razgatlioglu che si laurea ancora una volta campione del mondo resistendo all’ultimo colpo di reni di un indomito Nicolò Bulega, che quantomeno può raccontare a se stesso e alla Ducati di essersi preso l’ultima vittoria stagionale e di aver tenuto aperto il campionato fino all’ultima gara. Chi può sorridere è invece Andrea Locatelli, che chiude la stagione che lo ha visto ottenere anche la sua prima vittoria in SBK con due ottimi quarti posti: quello nell’ultima corsa stagionale, la Gara 2 in terra andalusa, e soprattutto quello nella classifica generale.
La lunga rincorsa del sogno mondiale comincia per Nicolò Bulega già dal venerdì e vive una tappa importante al sabato, in una Gara 1 conquistata dominando su Razgatlioglu. Il turco cede infatti la testa della corsa già nel corso del primo giro, per poi perdere contatto con il pilota emiliano già nella curva successiva e chiudere al traguardo con un distacco vicino ai quattro secondi. Una prova muscolare per il portacolori della Ducati, consapevole però del fatto che il secondo posto sulla bandiera a scacchi conquistato dal rivale rappresentava una cattiva notizia per le sue ambizioni iridate. Altra Ducati sul podio, quella del veterano Alvaro Bautista, mentre deludente è il settimo posto di Andrea Locatelli. Il selvinese, comunque primo tra i piloti Yamaha davanti a Remy Gardner, a fine giornata esprime a chiare lettere tutta la sua delusione: «Sin da stamattina non sono riuscito a trovare il feeling giusto con la moto, con il risultato che ho dovuto lottare con qualche problema di assetto. Partire dalla decima posizione in griglia non è il massimo, e ho cercato di partire bene per recuperare un po’. Voglio lottare per il terzo posto mondiale, ma stiamo ancora faticando. Ad ogni modo abbiamo capito dove perdiamo qualcosa rispetto agli altri, e ci stiamo già lavorando per migliorare domani». Missione compiuta solo a metà, come vedremo.
La domenica si apre però con il più grande colpo di scena di tutto il weekend: la Superpole Race si apre infatti con un contatto tra i due contendenti al titolo, con Bulega che stende Razgatlioglu e lo costringe al ritiro. Il pilota Ducati paga la sua manovra azzardata con un Long Lap Penalty, che comunque non gli impedisce di vincere la gara davanti a Bautista e Andrea Iannone. I punti di divario tra primo e secondo in classifica diventano 22, ma il pubblico di Jerez se la prende con l’inseguitore seppellendolo di fischi al suo arrivo in Parco Chiuso. Locatelli chiude sesto alle spalle di Xavi Vierge e Alex Lowes, dopo una buona rimonta dal nono posto. Ma Bautista scappa nel mondiale, con il bergamasco che può consolarsi per il fatto di aver guadagnato altri punticini rispetto a Danilo Petrucci.
La tensione è quindi alle stelle per l’atto finale del campionato fissato per la Gara 2 di Jerez. In questo caso, però, non arrivano scossoni di nessun tipo: va infatti come doveva andare per Razgatlioglu, che lascia scappare Bulega regalandogli un’inutile vittoria davanti a Bautista (che lascia con un secondo posto il team Aruba.it Racing della Ducati, oltre che il terzo in classifica generale) e taglia il traguardo in terza posizione. Tanto basta per laurearsi campione del mondo, anche se i punti di vantaggio dal grande rivale sono diventati alla fine solo 13. Ottima stavolta la prestazione di Locatelli, che chiude ai piedi del podio con un ottimo quarto posto reso ancora più memorabile dall’utilizzo della livrea speciale che celebra i 70 anni della Yamaha. «Prima di tutto voglio ringraziare tutti i componenti del team, una grande famiglia per me – ha dichiarato il pilota seriano a fine giornata -. Abbiamo tutti lavorato davvero sodo per l’intera stagione, e per me è un onore aver celebrato i 70 anni della Yamaha con colori speciali per questa gara. Chiudiamo con un buon risultato, peccato aver mancato il podio ma abbiamo potuto lottare per conquistarlo».
«Dobbiamo essere orgogliosi di quanto ottenuto quest’anno, con una vittoria all’attivo e la possibilità di lottare quasi sempre per il podio – ha proseguito Locatelli -. Dobbiamo continuare così, a credere in noi, a lavorare duramente e a cercare sempre di migliorare il livello della moto e il mio personale. Voglio ancora una volta dire grazie al supporto che ho trovato da parte di tutti in Yamaha. Adesso ho ottime sensazioni con la R1 e ho accumulato tantissima esperienza con questo pacchetto. Questo ci permetterà di dare il massimo per l’anno prossimo. Avremo tanto tempo per prepararci al 2026, e so che potremo andare ancora meglio».
Andrea Locatelli si è attestato al quarto posto della classifica generale del mondiale Superbike (credits: Pata Maxus Yamaha WorldSBK)