A Verona si ferma l’orologio Blu Basket

Simone Fornoni |

Non basta dare la palla là sotto a Langston, autore peraltro dell’unico vero break calando il poker in avvio e aspettare che si accenda il diesel Corbett, da virgola fino al 16’18”, recuperando fino al controsorpasso uno solo dei parziali subìti. E non sono stati leggerini, per una Blu Basket Treviglio dalla rotazione a otto causa assenze di Reati (coscia) e Lupusor (collaterale) che inaugura la fase ad orologio tirando indietro le lancette a Verona contro una Tezenis (77-70; 20-20, 18-14, 17-17) affidatasi fin da subito al duopolio dentro-fuori Johnson-Anderson, che a differenza degli ospiti, ha avuto un’addizione dalla panchina da doppia cifra come Udom, giocatore a due dimensioni senza paura di attaccare il ferro come di tirare di striscia dall’arco.

E così, al cospetto della trimurti gialloblù da 14+18+16, con 11 giocatori a referto di cui 9 a segno (ma Rosselli da 7 carambole e 6 passaggi vincenti), non è bastato il 16 (più 8 rimbalzi) più 15 (5 assist) dell’asse preferenziale di coach Michele Carrea. Che ha avuto qualcosina dalle transizioni fino all’intervallo, la solita energia ricaricabatterie di D’Almeida, 8+4 e unico altro punteggio sopra sul 22-20 nel secondo quarto nel pitturato e dalle tacche, l’ottimo cambio degli esterni Soma Abati Tourè (8 e 4 tabelloni in 13′, ma zero tiro da fuori) ma anche una maniglia malferma come Rodriguez, 5 smazzate e 0 su 5 dal campo, e soprattutto un raggelante 4 su 19 nei canestri pesanti. Difficile, in simili condizioni, garantirsi più dei rientri dal meno 6, meno 12 (35-23, parziale di 12-0), meno 10 (50-40, primo canestro del lungo Pini, 6 come Grant; Casarin 2, Spanghero 3 e l’altro pivot Candussi 4 tra i panchinari) e meno 11 (66-55) da un periodo all’altro. Sull’ultimo non è servito il la all’abbozzo di rimonta da 3 di Miaschi, malino coi suoi 9 figli di un 3/12 eloquente, quasi sempre senza equilibrio o forzando, neppure quando il beninese ha insaccato il 68-65 a quattro giri di lancette dalla sirena.

Gli uno contro uno, intesi come confronti tra pari ruolo, non sono stati premianti. Bogliardi (6) dalla distanza non c’è, mentre Caroti (8), ex di turno al pari di Sacchetti (7+3) agli ordini di Alessandro Ramagli, ha sganciato tra le sue due bombe anche quella del penultimo allungo. La coperta corta, insomma, è a rischio di geloni ai piedi anche in primavera: per risalire un pochino nella futura griglia playoff, il calendario mette Cento al PalaFacchetti (20 aprile, 20.30), il Ravenna a Faenza lunedì 25 alle 19 e Ferrara ancora tra le mura amiche (18) il Primo Maggio. Unica consolazione? Aver perso subito con la più forte del lotto.

Bogliardi e D’Almeida (credits: Marco Rossoni/ufficio stampa Blu Basket)

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