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Eventi 7 Novembre 2025di Redazione

La Lombardia al centro della sfida olimpica di Milano Cortina

Una vetrina mondiale straordinaria che lascerà al territorio eredità fondamentali in termini di infrastrutture, servizi e impatto culturale. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in apertura dell’evento “La Lombardia al Centro della sfida Olimpica”. “Le Olimpiadi invernali – ha aggiunto Fontana – sono l’occasione per accelerare processi virtuosi già in atto, offrendo la spinta per mettere a terra gli investimenti che riguardano le connessioni verso i territori montane nell’area milanese. Ma anche un’occasione per mostrare le bellezze del territorio. La stima dei flussi turistici per il periodo febbraio-marzo 2026 attesta 3 milioni di pernottamenti aggiuntivi generati dai visitatori degli eventi olimpici. L’eredità olimpica – ha concluso Fontana – si dispiega su vari fronti: valorizza il dialogo tra livelli istituzionali e la governance dove pubblico e privato, montagna e metropoli, condividono la responsabilità delle scelte e della loro efficace attuazione”. Agli interventi dei rappresentanti di governo nazionale e locale, hanno fatto seguito quelli dello sport.

Il presidente della Fondazione Milano Cortina 2026, Giovanni Malagò, ha sottolineato il ruolo determinante di Regione Lombardia e di Milano nell’ottenere e realizzare i Giochi invernali. Malagò ha ricordato come il successo di Expo 2015 abbia rafforzato la reputazione internazionale del territorio, contribuendo in modo decisivo alla vittoria della candidatura olimpica. Richiamando le analisi economiche condotte dalle Università Bocconi di Milano, Ca’ Foscari di Venezia e Sapienza di Roma, Malagò ha citato gli effetti positivi delle Olimpiadi sull’economia, “con una crescita stimata dello 0,25% del PIL nel trimestre successivo ai Giochi. Questa eredità – ha concluso – non riguarda solo gli impianti e le infrastrutture, ma soprattutto la capacità di proiettare Milano e la Lombardia in una prospettiva di sviluppo e attrattività internazionale”.

L’idea alla base di questa candidatura è stata quella di realizzare Giochi diffusi, cioè di adattarli ai territori, e non il contrario – ha detto l’amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina 2026, Andrea Varnier – Per la prima volta dopo vent’anni i Giochi invernali tornano sulle Alpi. Abbiamo scelto luoghi dove esistevano già impianti e competenze migliorando infrastrutture già eccellenti, senza stravolgerle. Questa è l’immagine che vogliamo dare: un’Italia capace di innovare restando sé stessa, di unire tradizione e modernità, di accendere entusiasmo e partecipazione- Il tema dei giovani e del loro coinvolgimento – ha sottolineato – è uno degli aspetti più belli di questa esperienza. Abbiamo ricevuto 130.000 candidature di volontari e oltre il 50% dei biglietti è stato acquistato da persone sotto i 40 anni. È un segnale straordinario, che ci dice che i Giochi Olimpici e Paralimpici continuano ad affascinare e a ispirare le nuove generazioni. Lo sport è un motore fondamentale di una società positiva“.

Quando parliamo di eredità, parliamo di qualcosa che resta, che si tramanda. E quello che stiamo costruendo con Milano Cortina 2026 parte proprio dalla Lombardia, da una regione che è motore di sport, di entusiasmo e di innovazione – ha dichiarato il presidente del CONI – Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Luciano Buonfiglio – Questa sarà la prima Olimpiade diffusa della storia: un modello nuovo, che potrà ispirare le future edizioni. Passando al tema delle medaglie, questa sarà la spedizione italiana più numerosa di sempre ai Giochi Olimpici Invernali. Parteciperemo in sedici discipline, undici della Federazione Sci e cinque della Federazione Ghiaccio. Inoltre, Milano Cortina 2026 sarà la prima Olimpiade con quattro portabandiera, due donne e due uomini. Un segnale concreto di equilibrio, inclusione e parità”.

Un momento dell’evento ospitato nella sede di Regione Lombardia venerdì 7 novembre (credits: LNews)