Koopmeiners non è certamente Remo Freuler. Ma, va detto, nemmeno Freuler era Teun Koopmeiners. Quando, in estate, il numero 11 svizzero si è trasferito al Nottingham Forest, parecchi tifosi si sono preoccupati del fatto che senza di lui l’Atalanta avesse perso molto del suo potenziale in mezzo al campo. Certamente parliamo di un ragazzo che è stato un pilastro della squadra ma il tempo passa per tutti e se in rosa hai ragazzi come Koopmeiners (classe 1998), Pasalic (1995) e Scalvini (2003), con una sola competizione da giocare fino a gennaio, è lecito fare delle scelte anche per il futuro.
Gasperini vede i giocatori ogni giorno, ha un metro di giudizio privilegiato ed è difficile pensare che le valutazioni non siano complete di ogni dettaglio se vengono fatte da lui. Di Koopmeiners, il tecnico nerazzurro, parla sempre molto bene e ci sono in effetti una serie di numeri semplicemente straripanti che dipingono l’ottimo inizio di stagione del numero 7 olandese.
In campo per 677 minuti in 7 partite, il 100% di quelli giocati come de Roon, l’olandese ha segnato 4 gol con 13 tiri complessivi verso la porta avversaria di cui 7 nello specchio: Zapata, Muriel, Lookman, Hojlund e Boga, ovvero le punte del gruppo, sono a 21 conclusioni di cui 9 nello specchio della porta. Complessivamente. Koopmeiners è anche primo del gruppo per occasioni da gol (10), palle giocate (426), passaggi chiave (9), palloni giocati in avanti (134) e recuperi (47) con un dettaglio “atletico” che rende tutto ancora più speciale: nelle prime 7 giornate di campionato, il primo per chilometri percorso è sempre stato lui, con una distanza che ha già toccato gli 80,602 km.
Uno che gioca come lui, corre quanto lui ed è centrale nel gioco della Dea va considerato senza nessun dubbio come il perno della squadra, anche per questo quando la gomitata alla testa di Linetty dopo pochi minuti di Polonia – Olanda ha mandato Koopmeiners fuori in barella tutto il popolo nerazzurro (con Gasperini in testa) si è preoccupato. Fortunatamente, il ragazzo si è ripreso bene e da Zingonia arrivano segnali importanti di un suo pieno ritorno in gruppo ormai imminente. Quando si parla di una Dea che senza Gomez e Ilicic ha perso qualità è vero ma bisogna anche sottolineare come in mezzo al campo, da quando è arrivato l’ex capitano dell’AZ Alkmaar, ce n’è decisamente di più. Tra l’altro, distribuita da uno che sembra Robocop da quanto è alto il suo livello di prestazioni senza che sembri mai tradire la minima fatica.
Koopmeiners sempre in campo nelle prime sette partite di campionato (Ph: A. Mariani)