Primavera con Cissè profeta del gol

Simone Fornoni |

C’è sempre un Cisse a Primavera. La sorpresa della finestra invernale dell’Atalanta, il match winner di Bologna per il Gasp tornato al piano di sotto per provarci ancora lungo la strada del baby scudetto. La Mousta-dipendenza continua come la favola del protagonista. E c’è Massimo Brambilla, in panchina, che non avendo alternative con cui dosarlo spera la metta pure mercoledì 4 maggio a Venezia nella finale di Coppa Italia con la Fiorentina tri-campionessa uscente, battuta per un trofeo nel biennio a cavallo della pandemia nella Supercoppa disputata al Gewiss Stadium di Bergamo. Nel 2-2 casalingo col Verona, a ruota del settebello di vittorie interrotto proprio quando appare sfumato se non per la matematica l’acciuffo almeno al secondo posto per saltare i quarti di finale dei playoff accedendo direttamente alla Final Four, la terza doppietta imbracciata dal profugo della Guinea ha significato la sporca decina nel solo campionato per lui in nove presenze e la certezza che di certezze l’Under 19 nerazzurra non ne ha altre, se si eccettua il bomber effettivo (18, 15 in regular season) Alassane Sidibe, minutaggio supplementare nell’ultimo prefestivo di aprile per rimpiazzare in corso d’opera l’infortunato di ritorno Federico Pagani. Il guaio è che la prima linea dell’ammiraglia del settore giovanile percassiano è tutta lì. De Nipoti è out, Omar fermo all’autunno dopo due mesi scintillanti, Fisic un lungagnone che scalda la panchina. A un Torino (lunedì 2 maggio, ore 16) e a un Sassuolo di distanza dal gong, Roma e Inter devono soltanto dare un colpetto d’acceleratore per lasciare a terza (Cagliari a meno 3 dai nerazzurrini, ma ha la Juve, insidiata dalla Samp, da recuperare), quarta, quinta e sesta l’onere delle forche caudine per accedere al mini torneo dei sogni. Il posto al sole per evitare il barrage con la sesta, attualmente la Juventus, è ora distante 4 lunghezze (62 a 58). La curiosità è che finora alle marcature del nuovo fenomeno, che timbra da tre partite consecutive e da doppiettista aveva sotterrato il Milan e il Bologna, aveva regolarmente corrisposto il bottino pieno. La fattura rimane squisita: minuti 37 e 47, torsione aerea per schiaffeggiare sotto l’incrocio il pallone di Bernasconi e destro secco lungo il primo palo per tramutare in oro il filtrante di Panada. A rovinare la festa mettendo due volte il naso avanti per i gialloblù, il rapinoso Flakus per punire (13′) l’incertezza di Sassi sul tentativo in mischia di Sulemana e l’insaccata a scendere al limite di Caia, due nomi passati dal Centro Sportivo Bortolotti senza fermarsi, al 3′ di recupero del primo tempo. Esiste il rischio di arrivare alla caccia alla quarta coccarda un po’ sulle gambe, visto che gira e rigira giocano stabilmente gli stessi (Panada, Giovane, Zuccon e Chiwisa in mezzo; Del Lungo, Berto e Ceresoli gli altri difensori) con Scalvini deputato a fare il sovrappiù all’altro prestito senior Cittadini. L’anno sabbatico pieno di polvere in bacheca per il ko tricolore con l’Empoli ha bisogno di una robusta ramazzata. 1999, 2000 e 2003 i precedenti vittoriosi di coppa nell’atto conclusivo contro Napoli, Bari e Lazio, rimontata quest’ultima allo stadio di Bergamo il 3 aprile 2003 da Canini e Pià, sulla tolda di comando l’attuale coordinatore dell’attività agonistica del settore giovanile Giancarlo Finardi. Un altro acuto contro gli eterni rivali viola servirebbe come l’aria e l’acqua, in attesa di giocarsi il titolo, ma un edificio non può poggiare su una sola colonna. Mousta e Alassane basteranno?

Terza doppietta per Cissè con la Primavera (credits: atalanta.it)

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