Calcio

La variante tattica in assenza di Toloi

6 Ottobre 2022

Fabio Gennari

Senza Rafael Toloi, all’Atalanta non manca solo il capitano. E nemmeno solo un difensore. L’esperto italo-brasiliano è una pedina importantissima dello scacchiere gasperiniano, con lui si può decidere di giocare indifferentemente a 3 o a 4 visto che sul piano tattico ha ormai maturato un’esperienza tale che può rendere al meglio sia a destra che a sinistra, da braccetto o da terzino. Lo stop muscolare che lo terrà fuori per alcune partite crea al tecnico di Grugliasco un problema non da poco. Principalmente per ragioni tattiche: in rosa, a parte forse Scalvini (cui però manca esperienza) e de Roon (che serve come il pane in mezzo al campo) non ci sono altri elementi che sembra possano interpretare il ruolo di Toloi nel modo in cui lo fa Toloi. Tradotto in parole semplici: impossibile pensare di poter cambiare “uomo su uomo” uno come lui senza perdere nulla sul piano del contenimento, del supporto alla manovra e pure in fase conclusiva. 
Oltre alla rete segnata sul campo della Sampdoria alla prima giornata, Toloi ha complessivamente scagliato verso la porta avversaria 8 tiri (3 nello specchio) in 8 giornate. Quando si gioca a 3 succede di vederlo chiudere da ultimo uomo (come ha fatto con Kouamé contro la Fiorentina), magari un attimo dopo si propone in mezzo al campo per dettare un passaggio e pochi secondi più tardi è in area di rigore per cercare il gol. La sua interpretazione della gara, durante il gioco, è sempre di altissimo livello e se il fisico lo sostiene mostra sia grande capacità atletica e una preziosa pulizia tecnica che nella fase di costruzione diventa determinante. 
L’assenza di Toloi a Udine (e probabilmente anche con Sassuolo e Lazio) apre uno scenario diverso che, paradossalmente, potrebbe anche aumentare la capacità difensiva della Dea. Passare a 4, almeno sulla carta, diventa quasi una necessità, soprattutto con i due in mezzo a vedersela con Beto e a questo punto de Roon che segue Deulofeu a uomo. L’olandese ha già fatto in passato questo tipo di lavoro. 
I terzini più bloccati e Pasalic decisivo nel lavoro di raccordo nel 4-2-3-1 dalla parte del terzino più di copertura (con Lookman sulla corsia opposta) sembrano una strada logica per affrontare una squadra come quella di Sottil contro cui non bisogna commettere, prima di tutto, il grande errore di lasciare spazio alle ripartenze. 

Gian Piero Gasperini deve fare a meno del capitano e difensore a Udine e forse nelle due partite successive (Ph: A. Mariani)