Un bergamasco (adottivo) in più nella spedizione azzurra a Pechino. Un last minute inatteso, per Mattia Casse, piemontese di Moncalieri ma che vive a Chiuduno, inizialmente escluso dal gruppo dei velocisti dello sci alpino. Il quasi 32enne (compie gli anni il 19 febbraio), tesserato per le Fiamme Oro, non aveva nascosto la delusione per la mancata convocazione olimpica, dopo tre piazzamenti tra i primi dieci in Coppa del Mondo, due volte in SuperG e uno in discesa. Un anno fa, di questi tempi, Casse rientrava in pista dopo un infortunio all’astragalo sinistro che gli aveva fatto perdere la prima parte di stagione. In quella attuale sta facendo dignitosamente, ma ha pagato le scelte imposte dal regolamento che ha ristretto il numero dei componenti. Sta di fatto, che la Fisi lo ha chiamato chiedendogli di raggiungere Pechino. Purtroppo, quando gli altri azzurri avevano già inforcato gli sci e provato i tracciati di gara olimpici. Comunque, Mattia Casse si è messo a disposizione della squadra italiana – come recita il comunicato Fisi – in considerazione del numero ristretto degli atleti azzurri dello sci alpino e della frequenza dei contatti stretti che stanno emergendo in queste prime giornate dei Giochi. Un jolly da giocare più in SuperG che in discesa. Lode alla serietà dell’atleta, che a questo punto meriterebbe di gareggiare e iscrivere nel suo palmares la partecipazione alle Olimpiadi.
Mattia Casse sulle nevi della Val Gardena (credits: Fisi/Pentaphoto)