Ha giocato all’attacco contro la leucemia, ma alla fine Sinisa Mihajlovic ha dovuto arrendersi a soli 53 anni. L’ex allenatore del Bologna ha lottato con coraggio ineguagliabile da quando, il 13 luglio 2019, in conferenza stampa, annunciò di essere stato colpito dalla malattia, una forma mieloide acuta, che il 29 ottobre 2019 lo avrebbe condotto al trapianto di midollo osseo al Sant’Orsola di Bologna, da dove venne dimesso il 22 novembre successivo. E’ tornato in panchina con serietà e dignità, mai dando segnali di debolezza e continuano ad esercitare il suo ruolo di grande professionista, corretto e diretto sul terreno di gioco, quanto esemplare come uomo e padre di famiglia.
Nella sua lunga battaglia, durata quattro anni, il mondo del calcio ha tifato compatto per lui. Quando, nel marzo scorso, la malattia si è ripresentata, costringendolo a sottoporsi a nuovo percorso di cure, Sinisa aveva reagito da par suo, intenzionato a debellarla con la forza del carattere e la resistenza fisica. “È il percorso della vita, fatto di discese, salite, rettilinei e curve. A volte si incontrano buche improvvise, si può cadere, ma c’è la forza per rialzarsi e intraprendere il cammino”. Nessun pietismo.
Ha seguito la squadra dall’ospedale, non facendo mancare i suoi sermoni e continuando a dare l’impronta di guida tecnica a tutto tondo. Nè ha fatto una piega quando, il 6 settembre scorso, il Bologna lo ha esonerato. Decisione accettata con la dignità che gli è sempre stata propria. Se ne va una persona esemplare, che ha lottato sapendo di dare forza ad altri costretti ad affrontare una difficile battaglia. Lascia un segno indelebile: come uomo, che si riflette nell’amore e nelle parole dei familiari, e come protagonista del mondo del calcio negli ultimi vent’anni. Dal 1992 al 2006 ha vestito da calciatore le maglie di Roma, Sampdoria, Lazio e Inter. Da allenatore si è seduto sulle panchine di Catania, Fiorentina, Sampdoria, Milan, Torino e Bologna. Il messaggio dei suoi cari (“Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato”) può essere fatto proprio da tutti gli sportivi per l’esempio di rispetto che ha dato agli altri e a sé stesso.
Sinisa Mihajlovic ha lottato per quattro lunghi anni contro la leucemia (Ph: Alberto Mariani)