Sempre titolare nel 2023, sempre in campo. E sempre positivo. Matteo Ruggeri, 20 anni compiuti a luglio, sarebbe il nome nuovo dell’Atalanta se non fosse stato oscurato dall’esplosione realizzativa di Hojlund e dal rendimento stellare di Scalvini. Se ne parla poco di Ruggeri, uno dei pochi 2002 protagonisti nella nostra serie A, ma il tecnico Gian Piero Gasperini è contentissimo di quanto sta facendo.
“È giovane ma ha grandi mezzi, ha margini di miglioramento sotto tutti gli aspetti, ha generosità e attaccamento alla maglia e alla società. Ruggeri è un ragazzo che lavora molto in allenamento, ed è anche l’unico mancino di ruolo che abbiamo. Finora da lui sono arrivati cross importanti. Seguo con interesse la sua evoluzione”, ha spiegato Gasperini sabato scorso in conferenza stampa, elogiando il 2002 di San Giovanni Bianco. Ragazzo entrato nella Cantera di Zingonia ad appena 9 anni, protagonista in tutte le squadre giovanili e vincitore dello scudetto Primavera del 2020, compagno di Scalvini e titolare nell’under 21. Gasperini lo seguiva con attenzione già dal 2019: nell’estate 2020, appena maggiorenne, lo ha aggregato in prima squadra, lanciandolo in campo da titolare contro l’Inter qualche mese dopo.
Sei presenze in prima squadra, poi il prestito alla Salernitana dove avrebbe potuto fare di più e meglio se non fosse stato frenato da problemi muscolari, pur riuscendo comunque a essere tra i protagonisti nella rimonta salvezza dei campani.
A luglio è tornato alla base, in tempo per prendere la maturità scolastica, ritrovando Gasperini che lo ha plasmato nei primi mesi stagionali, utilizzandolo poco, facendolo lavorare tanto e bene a Zingonia. La prima maglia da titolare è arrivata a novembre nella sfortunata trasferta di Lecce e dal 2023 la fascia sinistra è diventata sua.
Crossa bene, corre tanto, ha impatto fisico, ma deve migliorare tecnicamente e nella fase conclusiva. Qualcuno lo sta paragonando a Gosens ma vanno fatte le dovute proporzioni: intanto il tedesco ha iniziato a giocare con continuità nella Dea a 24 anni, mentre Ruggeri ne ha solo 20… Poi fisicamente il ragazzo della Val Brembana ricorda più Bastoni: alto, robusto, di buona corsa.
Ma. come ha sottolineato Gasp, è l’unico mancino e questa sua caratteristica potrebbe facilitarlo in una crescita che lo ha già portato ad essere titolare in serie A in una squadra da quinto posto, a soli 20 anni. Il futuro è dalla sua (e lo sta seguendo anche il ct azzurro Mancini) e ha anche il vantaggio di non avere grandi pressioni, grazie all’ombrello di Hojlund e Scalvini che catalizzano ogni attenzione.
Matteo Ruggeri ripreso nel match di campionato disputato a Bologna (credits: atalanta.it)