La difficoltà più grande non è comprare giocatori come Hojlund ma giocare le Coppe, l’anno successivo, per avere più argomenti e trattenerli a Bergamo. Il nuovo corso dell’Atalanta, costruito dalla capacità della famiglia Percassi di mandare avanti la società mettendo sempre al centro la volontà di camminare con le proprie gambe sul piano economico e reso ancora più forte dall’avvento del proprietario americano Steve Pagliuca, ha tratti distintivi molto importanti per quanto riguarda i giovani.
Se il classe 2003 Scalvini è un prodotto del vivaio e quindi si può puntare su di lui a costo zero, la stessa cosa non vale per un elemento come Hojlund, arrivato la scorsa estate per 17 milioni di euro. Quanto sta facendo vedere il giovane scandinavo (non ultima la tripletta con la Danimarca) ha già fatto schizzare il prezzo a cifre molto alte ma il problema è principalmente tecnico, non economico. E coinvolge tutta la squadra a disposizione di Gian Piero Gasperini, nessuno escluso.
L’Atalanta negli ultimi anni ha giocato 3 edizioni di Champions League e ha fatto anche alcuni passaggi in Europa League. Chiaro che l’appeal internazionale delle Dea è diverso da quello di qualche stagione fa e sul mercato si tratta di un dettaglio determinante. Un esempio? Un paio d’anni fa, Teun Koopmeiners preferì l’Atalanta alla Roma e al Napoli (che lo pagavano di più d’ingaggio) perché a Bergamo avrebbe potuto giocare nella coppa più importante d’Europa.
I calciatori hanno una “vita” lavorativa relativamente breve, quindi è normale che da professionisti quali sono facciano le valutazioni migliori per la propria carriera. Tornando ad Hojlund, la sua giovane età e quello che ha già fatto vedere di poter fare giustificano senza dubbio le tante attenzioni che da tutta Europa si stanno concetrando sul numero 17 atalantino. Il contratto è lungo, il ragazzo ha la testa sulle spalle ma il vero, grande dilemma è sempre lo stesso: partecipare alle Coppe l’anno prossimo quanto pesa per il futuro del ragazzo? E fare la Champions League piuttosto che l’Europa League o la Conference League quanto sposta nelle sue valutazioni? Va ricordato che la scorsa estate Hojlund ha lasciato lo Sturm Graz (che era ai gironi di Europa League) per venire a Bergamo e misurarsi con la Serie A. La situazione è fluida, le offerte non mancano e una valutazione sensata sul futuro del ragazzo a Bergamo (ma non solo suo, il discorso vale per molti altri compagni) si potrà fare solo più avanti e con tanti elementi in più (leggasi qualificazione alle Coppe Europee) sul tavolo.
Teun Koopmeiners preferì l’Atalanta ad altre quotate società italiane (Ph: A. Mariani)