La tenaglia del centrocampo nerazzurro ha stritolato sul nascere la manovra dell’Olympiacos. Nella vittoria della notte perfetta di Atene hanno brillato tutte le stelle nerazzurre, ma un ruolo fondamentale seppur meno appariscente lo hanno avuto gli interni, i quattro centrocampisti che alternandosi e scambiandosi hanno sempre garantito la superiorità numerica alla Dea a metà campo, obbligando i greci a impostare affidandosi ai rinvii del portiere Vaclik, neutralizzati dalla bravura nel gioco aereo di Demiral, Toloi e Djimsiti.
Una perfetta trappola tattica organizzata magnificamente da Gian Piero Gasperini ma impossibile da far funzionare senza il sincronismo e la duttilità dei quattro interni.
De Roon e Freuler arretrati, Pasalic e Pessina davanti, pronti a coprirsi a vicenda, a salire e a scalare, senza lasciare una zolla di libertà per i centrocampisti biancorossi, letteralmente non pervenuti.
La chiave tattica nei primi 55 minuti è stata questa poi gli assetti tattici sono cambiati: l’Olympiacos sotto 1-0 a mezz’ora dalla fine ha dovuto allungarsi e scoprirsi, e a quel punto Gasp ha mescolato le carte buttando dentro Boga e Koopmeiners per avere più velocità e profondità e il resto lo ha fatto Malinovskyi con il suo sinistro.
Ma nella battaglia tattica dei primi 55 minuti, quando la Dea di fatto ha chiuso il discorso qualificazione, hanno fatto pentole e coperchi gli interni. Non li scopriamo oggi, soprattutto la chela De Roon-Freuler, ma questa soluzione a quattro, a quadrato, è una delle nuove soluzioni tattiche di Gasperini in questa fase di assenza degli attaccanti. Una nuova mossa vincente…
Lo svizzero Remo Freuler (credits: atalanta.it)