A lezione da Billy Costacurta

Federico Errante |

A lezione da Billy. Appuntamento davvero speciale quello organizzato dal Centro di Formazione Management del Terziario in collaborazione con Ascom Bergamo e Manageritalia Lombardia: in cattedra Alessandro Costacurta, uno dei difensori più forti e vincenti del calcio italiano, pilastro di Milan e Nazionale, oggi apprezzatissimo volto di Sky. Al cospetto di una platea di addetti ai lavori, le esperienze, i racconti e gli aneddoti sembravano cuciti su misura per essere traslati nella realtà aziendale. Il tema? “Sport e Vision: le medaglie più belle sono quelle che non si vedono”. 

Tra passato, presente e futuro un viaggio fortemente a tinte rossonere, cominciato tuttavia da un immancabile riferimento all’attualità pallonara: “Il nostro torneo – spiega – sta vivendo una situazione anomala dovuta al Mondiale alle porte. Il Napoli, con il Manchester City in Inghilterra, è la squadra più in forma d’Europa ma sarà la gestione delle nazionali che influenzerà il campionato. Non sono così sicuro che parleremo delle stesse squadre, alla stessa maniera anche solo tra un mesetto”. E aggiunge: “Mi divertirei in questo Milan che ha le caratteristiche tattiche del mio, quello di Sacchi. Ma sarebbe bello giocare anche nel Napoli, anche al posto di Kim. Pioli e Spalletti sanno stimolare a dovere i giocatori, altrove non sta succedendo. Se non si hanno le motivazioni dove si va? Quelle sono più forti di tutto, a prescindere da numeri e schemi”. Immancabile un assaggio legato al Mondiale: “La favorita nella rassegna in Qatar? L’Inghilterra. Ma diventa difficile fare previsioni anche in virtù dell’ambiente particolare che troveranno le squadre. In un paese in cui non si respira sport”. In merito ai club sempre più con taglio aziendale, Costacurta punta il dito su un canale ben preciso: “E’ colpa dei social – sottolinea – se i giocatori sono diventati dei brand. Lo sport è fatto di personaggi che devono partecipare con la squadra e per la squadra. Oggi vediamo singoli brand assemblati affinché si provi a funzionare. In Italia abbiamo personaggi che vanno oltre la squadra, intenti esclusivamente a far emergere la loro individualità ed il loro brand”. A proposito di individualità, incalzato dall’editorialista di Sky Giovanni Bruno, Billy ne cita due su tutte: “Ronaldo non mi faceva dormire la notte. Per lui l’importante era divertirsi e questo forse è stato anche il suo più grande difetto: non trovare, a volte, la motivazione per incidere maggiormente. E’ un classico della cultura brasiliana carioca: al contrario dei paulisti, vincere o perdere non è così importante. Il più completo invece Van Basten, che ha vinto tre palloni d’oro giocando con una caviglia sola. Perché a 21 anni, al suo arrivo in Italia, era già rotto”. Talenti, appunto. Che divengono l’assist ideale per un cenno alla gestione: “Ho visto che i gruppi di cui facevo parte si dividevano in tre: non del tutto motivati, motivati e la via di mezzo. Me lo fece notare Sacchi, perché quest’ultima categoria sposta gli equilibri in una squadra. Ed in questo Ancelotti è un maestro: Carlo sa sistemare, rimodulare e aumentare i motivati spostando gli incerti”. Colpo di coda sulla mancanza di cultura sportiva: “Detto che nella Costituzione non è nemmeno contemplata la parola sport – osserva – quando sono stato commissario della Figc ho passato gran parte del mio tempo a consolare ragazzi dall’Under 16 all’Under 19 che, regolarmente, perdevano in finale. Non sappiamo dare valore ad una medaglia d’argento o ad un bronzo”.  

Oscar Fusini e Giovanni Zambonelli, direttore e presidente Ascom Bergamo, alla destra di Billi Costacurta e Giovanni Bruno, Nicola Spagnuolo, direttore CFMT, e Gian Mario Gambirasio, referente Manager Italia Bergamo (credits: Pernice Editore)

Condividi l'articolo

Condividi su facebook
Condividi su linkedin
Condividi su twitter

i nostri articoli

L’emozione di assistere al trionfo di Liverpool

Fabio Gennari |
12 Aprile 2024
Unbelievable, incredibile. Quando Mario Pasalic ha segnato il gol dello 0-3, ho abbracciato Giacomino (Maier, veterano dei giornalisti sportivi, nd...

TIME|OUT sport festival a tu per tu con i campioni

Giulia Piazzalunga |
8 Aprile 2024
Dieci giorni con una serie di campioni dello sport che hanno lasciato il segno nelle rispettive discipline, rivelandosi esempi di vita. Atleti che ...

Matteo Berrettini, The Hammer sta tornando

Redazione |
6 Aprile 2024
Federico II Gonzaga, Duca di Mantova e Marchese del Monferrato, aveva scelto il ramarro come simbolo di resilienza. A suo tempo, si pensava che que...