Diciamolo subito. Yumin Abbadini, undicesimo nel suo primo all around olimpico, avrebbe strameritato la top ten. Il ventitreenne di Ranica ha dimostrato tutte le sue qualità al cospetto di un parterre mostruoso. Sul podio della ginnastica artistica individuale maschile sono finito un giapponese, la medaglia d’oro Shinnosuke Oka con 86.832, e due cinesi, Boheng Zhang argento con 86.559, e Ruoteng Xiao bronzo con 86.364. Yumin Abbadini, il migliore azzurro, ha totalizzato 83.198 mentre Mario Macchiati ha chiuso con 81.497 al diciannovesimo posto.
Il ginnasta bergamasco è partito molto bene al cavallo con maniglie nella prima rotazione, ottenendo un lusinghiero 14.166. Agli anelli, attrezzo in cui Abbadini conferma di non riuscire ad esprimersi al meglio, ottiene 13.333. Un punteggio che alla seconda rotazione lo relega al diciassettesimo posto. Decisamente più a suo agio al volteggio, Abbadini incassa un incoraggiante 14.033, che a metà gara lo fa risalire al dodicesimo posto. Alla quarta rotazione, alle parallele pari, ottiene 13.966; nella quinta, alla sbarra orizzontale, nonostante qualche lieve sbavatgura, riesce a collocarsi nella top ten, avendo due posizioni davanti l’ex campione olimpico, il giapponese Daiki Hashimoto. Una distanza così ravvicinata da fare cullare sogni di gloria. L’ultimo atto, l’esercizio al corpo libero ha visto Yumin Abbadini incassare un buon 13.900, non sufficiente però a permettergli di conservare la decima posizione. Resta, la sua, una prestazione di alto livello, a confronto con i migliori ginnasti del mondo. Un confronto da applausi, tenuto conto che Yumin Abbadini ha mancato la top-ten per 134 millesimi.
Yumin Abbadini al corpo libero nel concorso all around ai Giochi di Parigi (Ph: Ricardo Bufolin/ FGI)