Nella serata finale degli Europei di atletica leggera, che consacra Yeman Crippa trionfatore nei 10.000 metri 32 anni dopo il successo di Salvatore Antibo a Spalato, medaglia a sorpresa della 4×100 femminile che conquista il bronzo, coronando il percorso di crescita degli ultimi anni ed eleggendo tra le staffettiste da podio la bergamasca Alessia Pavese, componente il quartetto completato da Zaynab Dosso, Dalia Kaddari e Anna Bongiorni. Le azzurre chiudono in 42.84, alle spalle della Germania padrona di casa (42.34) e della Polonia (42.61) nell’ultima gara in programma della rassegna continentale. L’Italia mancava dal podio della 4×100 dal lontanissimo 1954 (bronzo) ed è soltanto la terza medaglia in venticinque edizioni (bronzo anche nel 1938). Dopo il primo cambio tra Dosso (per lei migliore prima frazione di tutta la finale con 11.51) e Kaddari, con passaggio del testimone al limite della zona prevista, e Gran Bretagna e Francia che pasticciano e restano fuori, la veterana Bongiorni (10.51) lancia Pavese, alla prima finale da titolare, la quale inizia il proprio sprint in linea con la Spagna: l’ultima frazionista Maria Isabel Perez dà l’impressione di poterle tenere testa ma è soltanto un attimo, perché l’azzurra la supera con un lanciato eccezionale (10.36).
“Siamo un bellissimo gruppo – ha dichiarato Alessia Pavese, portacolori dell’Aeronautica Militare – insieme alle compagne di squadra che non hanno corso ma fanno parte di questo team della staffetta, e che hanno collaborato con noi fino all’ultimo. Mi sono trovata subito a mio agio per il cambio con Anna, che mi ha detto di non guardare in faccia a nessuno”.
Kaddari, Bosso, Bongiorni e Alessia Pavese. Per la bergamasca esordio da podio (credits: Grana/Fidal)