Per il secondo anno consecutivo si ferma in semifinale il cammino di Agnelli Tipiesse in Coppa Italia. A Vibo Valentia è arrivata la sconfitta per 3-0, ma i rossoblù di Graziosi sono stati sempre in partita e, decisamente, hanno lottato punto a punto. Peccato non averla spuntata in almeno uno dei tre set per potersela giocare e provare fino in fondo a vincerla. I parziali riflettono l’incredibile equilibrio del match: 34-32, 25-23, 25-22. Il fortino del PalaMaiata ha rischiato davvero di cadere. Sono stati, però, i dettagli e la freddezza a far sorridere i calabresi che vincono senza lasciare un set. A Cominetti e compagni non è bastato un ottimo Cargioli (10 palloni a terra, 2 muri e 70% in attacco) in una serata in cui non si può rimproverare nulla . Se non, appunto, quello 0,1% che in questo genere di incroci può risultare determinante, o fatale. Partita giocata con testa, carattere, grinta e qualità dai nostri che hanno dovuto cedere il passo ad un avversario costruito per centrare il grande slam e contro cui più di cosi era impossibile chiedere. Anche perché i primi due parziali diventano, in pratica, l’uno la fotocopia dell’altro. Con Bergamo che mette sul taraflex tutto quello che ha, se la gioca alla pari e a tratti perfino meglio. In queste circostanze però il cinismo dev’essere il classico uomo in più, quello che tuttavia difetta nel momento clou. Con il fattore Orduna dai nove metri a vestirsi da discriminante. L’Agnelli Tipiesse scappa con un ace di Copelli (17-19) e viaggia fino al 19-23 con gli attaccanti di palla alta in evidenza. Questo è il frangente in cui entra in scena l’ex regista di Monza al servizio: 5-0 e Vibo che dal rischio di 0-1 inizia il valzer dei set-ball. Saranno ben otto quelli per i padroni di casa contro i due (28-29 e 29-30) ad acuire i rimpianti. Si riparte con canovaccio pressoché analogo, soprattutto perché i nostri si rialzano subito dopo l’iniziale 6-2. Il parziale 3-8 vale la freccia, inserita da un ace di Jovanovic ed un nuovo periodo sul filo. I rossoblù recuperano da 18-15 a 19-21, con Padura Diaz che fa e disfa in un attimo fino a quando in battuta si presenta nuovamente Orduna che prende per mano i suoi. Altro cambio di passo (5-1) e set che si chiude con una battuta dell’opposto italo-cubano fuori di un soffio. Con il doppio vantaggio in tasca, il clima rovente, l’ex Terpin in stato di grazia (14 punti, 52%) e Candellaro che incide a muro, i ragazzi di Graziosi non arretrano di un centimetro. Neppure a – 5, ma il possibile – 1 viene cancellato da Candellaro quando ferma Padura Diaz mentre Mijailovic sbarra la strada del potenziale 23-23 a capitan Cominetti. E’ il pallone che, di fatto, chiude i giochi. Lasciando in dote, al contempo, due certezze: Vibo è la fuoriserie e mantiene fede a pronostico e blasone, ma Bergamo torna a casa con una prestazione di livello sulla quale far ripartire il campionato già da domenica a Porto Viro.
Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia – Agnelli Tipiesse Bergamo 3-0 (34-32, 25-23, 25-22)
Vibo Valentia: Orduna 3, Terpin 12, Candellaro 7, Buchegger 18, Mijailovic 12, Tondo 10, Cavaccini (L). N.E. Carta, Tallone, Balestra, Piazza, Belluomo, Fedrizzi, Lucconi. All. Douglas.
Bergamo: Jovanovic 1, Held 9, Cargioli 10, Padura Diaz 14, Cominetti 13, Copelli 7, Pahor 0, Toscani (L), Catone 0, Mazzon 0. N.E. De Luca, Baldi, Lavorato, Cioffi. All. Graziosi.
Cargioli in un duello a rete nel match con Tonno Calippo (credits: ufficio stampa Agnelli Tipiesse)