Milano, 8°
Calcio 3 Dicembre 2025di Eugenio Sorrentino

Al bando il turnover, in campo sempre la migliore Atalanta

Il turnover? Raffaele Palladino non ci crede ed è ben lungi dall’applicarlo. “In campo va la formazione migliore, in base a quello che vedo negli allenamenti” – dichiara lapidario il mister, che dopo Napoli ha inanellato tre vittorie con 9 gol fatti e zero subìti. E spiega di avere voluto cambiare la catena di sinistra, vedere all’opera Zalewski, Pasalic in mediana, Kolasinac che mancava da tanto tempo e Sulemana, che purtroppo si è infortunato. E poi Sportiello. “In queste 4 partite da allenatore dell’Atalanta sono riuscito a vedere tutti ed era fondamentale. Tutta la rosa ha trovato spazio, tranne Scalvini (che pure si prepara a rientrare, ndr)”. Una squadra migliorata anche nei duelli vinti, dato che vedeva ultima l’Atalanta, e per recupero palla nelle zone alte. A fare la differenza, però, – fa notare il mister – è la pressione degli attaccanti. “Loro sono i primi difensori. Quando lavorano bene loro, tutta la squadra lavora bene”. Con il Genoa a segno tre calciatori della vecchia guardia. Palladino li considera espressione di un gruppo di ragazzi seri, dalle grandi qualità tecniche e umane e dai quali sente di essere messo in difficoltà in senso positivo e in ordine alle scelte. “Mi è piaciuto chi ha trovato meno spazio e chi ha giocato in questa partita. Sono molto soddisfatto”. E sottolinea quando fondamentale sia il sostegno, anche con la loro presenza costante al campo, di Antonio e Luca Percassi insieme al direttore. Un dato importante riguarda Gianluca Scamacca, che non giocava 90 minuti da un anno e mezzo. “Credo che per un calciatore che ha subito infortuni seri, le cose più importante sia giocare. Durante gli allenamenti sta dando grande intensità, sia in fase di possesso che non possesso. Quanto più un calciatore gioca, più mette benzina sulle gambe, più si sente meglio”. Quanto a De Ketelaere, Palladino ne parla come di un leader silenzioso in campo. “Vuole la palla, vuole entrare nel vivo del gioco. Dobbiamo cercarlo, deve trovare gli spazi giusti. Io cerco di dargli una mano per farlo trovare dove può fare più male agli avversari, grazie a questo talento innato che è una qualità incredibile”. Discorso a parte per Daniel Maldini. “L’ho allenato, lo conosco bene. Daniel ha bisogno di minutaggio, lo sta trovando adesso che gli sto dando delle occasioni e dovrà sfruttarle. Anche lui ha grande talento, dobbiamo dargli fiducia. Ha bisogno della mia fiducia, dell’ambiente e dei compagni. Peccato oggi che con il Genoa abbia preso un palo. Quello che gli chiedo è intensità negli allenamenti”. E Palladino non nasconde la felicità per avere riportato in campo dall’inizio Sead Kolasinac. “Da quando sono arrivato ho cercato di fare un programma individuale per lui. È stato fantastico perché ha fatto lavori integrativi durante la settimana. Ci ha messo del suo per arrivare a fare questa partita e del minutaggio. Ho bisogno di tutti, ho bisogno di recuperare Scalvini. Mi dispiace aver perso Sulemana, ma ho bisogno di tutti e di recuperare Scalvini, perché abbiamo tante partite. Giochiamo ogni 3 giorni e ho bisogno di tutta la rosa”. Il rendimento e il cambio di passo della squadra confortano Palladino più di quanto lui si aspettasse in questo breve periodo. “Quando sono arrivato, non mi aspettavo di avere una squadra così unita e forte come carattere, senso del gruppo, predisposizione al lavoro. Quando affrontavo l’Atalanta ne capivo la forza. Ora che ne faccio parte, la percepisco ancora di più. Le vittorie sono merito dei giocatori”. La Coppa Italia è un obiettivo della società, della squadra e dello stesso allenatore. Nei quarti ci sarà da superare l’ostacolo Juventus, ma il mister fa capire che tutti hanno voglia di alzarla dopo essere arrivati tre volte in finale nelle ultime sette stagioni. Chiosa sugli uomini di fascia, che nell’idea di gioco di Palladino riveste grande importanza. “Il ruolo dei quinti è fondamentale, sono contento del loro lavoro, stanno innescando tanto i trequartisti, ma dobbiamo trovare gol anche da zone diverse del campo”.

Raffaele Palladino in panchina al New Balance Arena con staff tecnico e giocatori (Ph: A. Mariani)