Una festa senza pari dei fratelli Marquez, davanti a un pubblico che non vedeva l’ora di celebrare con loro una giornata praticamente perfetta. Ma, a margine di questo, un timido e tutt’altro che atteso ritorno al sorriso per Pecco Bagnaia. Questo è il succo del Gran Premio di Aragon, andato per la settima volta nel corso della sua carriera a un Marc Marquez sempre più padrone incontrastato del mondiale 2025. Con il fratello Alex lontano 32 punti e Bagnaia addirittura a -93 è infatti sempre più difficile poter anche solo ipotizzare ribaltoni di qualunque tipo.
La vittoria del catalano non è mai in discussione, con la testa della gara confermata alla partenza e mantenuta fino al traguardo macinando giri record e non correndo mai il rischio di essere attaccato da nessun rivale. Tanto più che anche il secondo posto non cambia mai proprietario per tutto il corso del Gran Premio, restando di proprietà di Alex Marquez che dapprima ben poco fa per mettere in discussione la leadership del fratello, e in seguito non deve dannarsi più di tanto per conservare la piazza d’onore dal ritorno di Bagnaia.
Per quest’ultimo, in ogni caso, il ritorno sul podio può e deve essere accolto come un’ottima notizia: Pecco, già abituato da anni a soffrire non poco al sabato, era reduce da una giornata che non aveva esitato a definire «la peggiore della sua intera carriera». Stavolta però la molla è scattata, e per sua stessa ammissione si è rivelata sufficiente una piccola modifica alla sua Desmosedici per ritrovare passo e competitività. Non ancora abbastanza per creare grattacapi ai fratelli Marquez, ma da qualcosa bisogna pur partire. E tenuto conto del fatto che in arrivo ci sono alcune giornate di test che potrebbero rivelarsi cruciali, decisamente meglio essere i primi degli altri che non avere alcuna direzione tecnica da seguire.
Il Gran Premio di Aragon nei fatti riporta alla normalità anche i rapporti delle Ducati rispetto a qualunque altra avversaria, dopo due appuntamenti iridati che per alterne vicende erano andati a Honda e Aprilia. In terra iberica si ripresenta invece il dominio dei bolidi di Borgo Panigale, al netto dell’ottima prova delle KTM (Pedro Acosta quarto, con Binder appena alle sue spalle prima che si autoeliminasse dalla contesa con una caduta). Lo dimostrano Franco Morbidelli e Fermin Aldeguer, quinto e sesto al traguardo dopo un duello spettacolare durato praticamente per tutta la gara. Da sottolineare anche l’ottavo posto di Marco Bezzecchi, partito ventesimo con la sua Aprilia: anche in questo caso, con alcuni correttivi al sabato parleremmo di tutt’altro campionato.
Marc Marquez si è aggiudicato gara sprint e gran premio d’Aragona (credits: Ducati Corse)