Grassi al Napoli, Bonaventura, Conti e Kessie al Milan, Gagliardini e Bastoni all’Inter, Caldara e Kulusevskyi alla Juventus, Cristante e Mancini alla Roma. Facendo un rapido calcolo, considerando solo i giocatori citati e le cifre che sono state riportate da comunicati ufficiali e quotidiani, si parla di oltre 250 milioni di euro di cessioni fatte dall’Atalanta alle big del calcio italiano nelle ultime stagioni. E se non ci fosse stato l’infortunio alla spalla, la scorsa estate anche Carnesecchi alla Lazio probabilmente sarebbe diventato realtà.
Quando sei una realtà di provincia che arriva al top del calcio europeo (leggasi Chammpions League) oltre alle cessioni arrivano anche valutazioni importanti dei calciatori in movimento. Se e dove, da parte delle società committenti, ci saranno state delle operazioni fatte contro la legge o con procedure non corrette lo deciderà la magistratura, oggi si possono solo fare valutazioni sui rapporti che l’Atalanta aveva, ha e avrà con le altre big del calcio italiano. Tutte, non solo la Juventus. E basta avere un minimo di spirito critico per comprendere come sia assolutamente normale che chi ha giocatori da cedere (l’Atalanta si auto-sostiene con introiti da diritti tv, UEFA e player-trading) abbia rapporti professionali con chi ha la forza economica (vera o presunta) di acquistare quegli stessi giocatori.
E anche spostando il discorso sulle modalità di pagamento, sulla durata degli accordi o sulle valutazioni si trovano tantissime similitudini tra diversi movimenti di mercato. In alcuni casi il prezzo lo condiziona la situazione del momento (vedi Bonaventura al Milan nell’ultimo giorno di mercato a soli 7 milioni), altre volte è stata l’Atalanta a strappare un super prezzo (Conti a 24 milioni più Pessina o Bastoni a 31 milioni sono significativi) oppure ci sono stare operazioni in senso contrario che hanno trovato soluzione solo nel tempo: Bettella, classe 2000 arrivato a Bergamo insieme a Carraro per 12 milioni complessivi, è stato riscattato dal Monza insieme a Colpani per 14 milioni.
Ce ne sono tante di operazioni di questo tipo, sui prezzi e i valori dati ai giocatori in regime di libero mercato non si può sindacare molto. Di certo, la Dea ne ha fatte con tutte le big del calcio italiano e non solo con la Juventus. Quanto sia stato scritto o meno nei bilanci o verificherà chi di dovere ma l’Atalanta, praticamente unico caso tra le squadre di vertice, ha il segno “+” nei suoi numeri stagionali da ben 4 stagioni a questa parte. Facendo affari con tutti, non solo con la Juventus.
Alessandro Bastoni, in duello con Koopmeiners, ceduto all’Inter all’ inizio della stagione 2019-20 (Ph: Alberto Mariani)