Il problema non è nascondersi o meno, la questione è tutta nei tempi: dopo 14 giornate nessuno può essere certo di correre per lo Scudetto, fossero 28 sarebbe tutta un’altra cosa. Quindi è giusto analizzare ma guai a fare calcoli o previsioni: il tifoso può e deve sognare ma la razionalità dice che ad inizio dicembre non ci sono certezze. L’Atalanta è una forza, Gasperini sta facendo rendere al meglio una rosa da applausi che la società gli ha messo a disposizione e il suo lavoro è davvero altrettanto da applausi. Continuando a giocare in questo modo e quindi raccogliendo risultati così importanti (10 vittorie e 1 pareggio a fronte di sole 3 sconfitte) la squadra nerazzurra è a -1 dal Napoli, con tutti gli osservatori esterni che sono alle prese con la stessa domanda: l’Atalanta gioca per lo Scudetto?
Probabilmente basterebbe porre la questione in altri termini per capire che il grande vantaggio che ha la Dea è proprio legato allo Scudetto: nessuno, a Bergamo, si sogna di mettere pressione al gruppo da questo punto di vista, non c’è la pressione di dover vincere per forza altrimenti è un fallimento. Niente di tutto questo. Con il successo in Europa League, il gruppo è a credito per i prossimi anni in fatto di vittorie ottenute, ma questo non è un motivo di giustificazione: se la formazione di Gasperini anche per l’anno prossimo sarà qualificata nelle Coppe Europee, tutto quello che verrà in più potrà essere catalogato alla voce “grandi risultati”. Certo, se poi dovesse arrivare il regalo più grosso…
Adesso, tuttavia, è bene non perdere troppe energie nei calcoli e nelle tabelle che di solito amano proporre alcuni giornali. Dentro, in ogni partita, per giocarsela a viso aperto e grande convinzione, che certi treni passano una sola volta nella vita, quindi bisogna cercare di prenderli al volo. Perché se ci salti sopra, al treno di altissima classifica, finisci per restare a bordo tutta la stagione e guardare davvero con enorme fiducia al futuro a brevissimo termine.
I giocatori dell’Atalanta festeggiano con i propri tifosi presenti nel settore ospiti dello stadio Olimpico di Roma (Ph: Alberto Mariani)